Dal 24 al 28 ottobre fermo nazionale dell’autotrasporto

Sciopero autotrasporti: blocco dei Tir

L’autotrasporto italiano è alle corde. Salgono i costi e con essi l’indebitamento finanziario, banche e assicurazioni hanno da tempo voltato le spalle, i committenti speculano e sfruttano il soggetto più debole della filiera produttiva, il Governo eroga risorse che pesano come briciole nei bilanci groviera delle imprese mentre le disposizioni normative a favore del settore restano inapplicate quando non sono inapplicabili.

Il fermo nazionale dei servizi, dal 24 al 28 ottobre, si deve collocare in questo disarmante quadro in cui gli imprenditori sono intrappolati da almeno 20 anni di politiche incoerenti e contraddittorie.

Trasportounito, l’associazione che ha promosso l’estrema manifestazione di protesta, chiede alle imprese di aderire al fermo per voltare pagina, per comunicare al Governo ed alla committenza che il trasporto ha un costo che non può continuare ad essere ignorato, per recuperare una capacità contrattuale smarrita nel tempo.

Il presidente nazionale di Trasportounito, Franco Pensiero si attende “un fermo maturo, con i camion a motore spento nei depositi, senza violenze o blocchi stradali; le attività di sensibilizzazione dovranno effettuarsi nei punti in cui si concentrano le merci e cioè nei porti e negli interporti”.

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