Savona. Un anno e sei mesi di reclusione. E’ questa la pena patteggiata, questa mattina, in tribunale, da Giovanni Di Nardo, 47 anni, unico imputato nell’ambito del procedimento per il crac della società “Forno Paradiso”, dichiarato nel 2008. L’uomo doveva rispondere dell’accusa di bancarotta fraudolenta per il fallimento della ditta di cui Di Nardo era amministratore e socio. Alla “Forno Paradiso snc”, prima del fallimento, facevano capo due panifici: uno in via Verdi e l’altro in via De Amicis a Savona.
Secondo l’accusa Di Nardo avrebbe distratto avrebbe “distratto” dalle casse della società 210 mila euro e non avrebbe tenuto correttamente le scritture contabili in modo da non consentire la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari modificando le carte riguardanti il bilancio al 31 dicembre 2006. Avrebbe fatto sparire, sempre stando a quanto sostenuto dal pubblico ministero, ogni riferimento ad altri 321 mila euro, prelevati dai soci nel corso degli anni e ancora presenti nel bilancio 2005.