Politica

Albenga, Andreis (Pd): “Depuratore e riscatto Ilce, fallimento per la Guarnieri”

andreis pd albenga

Albenga. “Nella stanza del sindaco l’improvvisazione e la confusione regnano sovrane: i danni per Albenga e per il comprensorio ormai stanno assumendo proporzioni enormi”. Con queste parole inizia il duro affondo del segretario cittadino del Pd Alessandro Andreis contro il primo cittadino di Albenga

“Il corrispettivo per il riscatto del servizio di acquedotto di Albenga (circa 9 miloni di Euro), con il forte consenso della Sig.ra Guarnieri Rosalia, è stato stralciato dagli obblighi del Gestore Unico e quindi rimosso dalle tariffe che gli altri comuni dovranno pagare (vedi delibera ATO 20/04/2011 emendamento 6.2.1): al momento tale esborso resta a carico di Albenga che quindi dovrà immediatamente iscriverlo a bilancio e provvedere al pagamento”.

“Con il convinto consenso della Guarnieri sono stati definiti tre comparti, tre aree territoriali, che si dovranno fare autonomo carico degli investimenti: conseguentemente il Depuratore Ingauno, che prima sarebbe stato pagato da tutti, ora sarà a carico solo dai cittadini del comprensorio albenganese: le nostre bollette saranno quindi altissime, molto più salate di quelle dei Savonesi e degli abitanti di Carcare” aggiugne Andreis.

“La Guarnieri è stata la principale artefice della messa in liquidazione della società del Depuaratore Ingauno; ora tardivamente e rovinosamente si fa marcia indietro. Restano però sul campo i danni patrimoniali per la scelta sbagliata, per il tempo perso e per l’immagine turistica perduta. Non chiediamo più al sindaco di Albenga di dimettersi, intanto perché sappiamo che non può per una serie di evidenti ragioni personali, ma soprattutto perché ormai è in uno stato confusionale. Ci rivolgiamo invece ai Consiglieri di maggioranza, a quelli che hanno a cuore il bene della città e del comprensorio, affinché restituiscano Albenga al buon senso, affinché costringano questa signora ad occuparsi di altro”.

“Noi comunque non staremo con le mani in mano: denunceremo questi scandali alla città; mobiliteremo l’opinione pubblica perché si ribelli a questo scempio; ci rivolgeremo alla Corte dei Conti perché questi enormi danni li paghino i responsabili e non come al solito i cittadini” conclude il segretario del Pd.

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