Alcune considerazioni sulla necessità di ripartire da zero per il progetto Porto di Albenga, dopo i cinque anni passati in amministrazione comunale.
Quando un’amministrazione cambia colore, sia di destra che di sinistra si butta via il bambino con l’acqua sporca per qualsiasi progetto o proposta sensata con uno spreco di denaro pubblico fuori da ogni logica.
Albenga è arrivata tardi, come sempre , col Suo progetto di Porto quando la Regione aveva già autorizzato (dal 2007) 24.700 posti barca, la più alta concentrazione di tutte le Regioni italiane. Questo è il motivo del No del Governatore Burlando.
Dei cinque progetti presentati la fattibilità era legata alla possibilità di speculazione edilizia sui terreni limitrofi ben poco conta la bellezza, l’eco compatibilità o fattibilità del Porto.
Solo un progetto quello dell’“atollo” dell’ing. Tarrizzo di Torino era ecocompatibile anche se sproporzionato di dimensioni con i suoi 800 posti. Il numero di posti barca che rende economicamente sostenibile un qualsiasi progetto di porto per Albenga . Ma non permettendo speculazione immobiliare è stato accantonato senza valutare la possibilità di un suo ridimensionamento.
Infine un porto moderno, un piccolo atollo ecocompatibile, di nicchia per il turismo, il circolo nautico, i pescatori , gli stabilimenti balneari con 300 posti barca ad Albenga serve! Ma avrebbe bisogno del sostegno pubblico non trovando nessuna gestione finanziaria disposta a sostenerlo. La situazione economica, la situazione in cui versa la nautica, un Governo incapace fanno il resto… e meglio, in questo momento, investire i pochi soldi pubblici rimasti in bisogni concreti per i cittadini e non andare a rincorrere i sogni di… chi possiede terreni limitrofi.
Carlo Tonarelli – Lista Noi con Claudio Burlando; Agenda 21 Italia