Liguria. I pezzi del satellite Uars potrebbero cadere sull’Italia tra le 19,15 di domani e le 5 di sabato. E’ questa la “fascia” di allarme individuata dagli scienziati che hanno partecipato questa mattina al Comitato operativo della Protezione civile. In particolare al momento sono due le possibili finestre di caduta: la prima tra le 21,25 e le 22,03 del 23 e la seconda tra le 3,34 e le 4,12 del 24.
Traiettoria imprevedibile e una possibilità su 3200 che uno o più componenti precipitino sul suolo terrestre. L’interesse per la sorte del vecchio satellite Uars della Nasa, in procinto di esplodere durante il rientro nell’orbita terrestre, sta crescendo. “Siamo in contatto con gli organismi nazionali – dichiara l’assessore genovese alla città sicura, Francesco Scidone – Siamo pronti, ma naturalmente facciamo gli scongiuri di fronte ad una eventuale caduta a terra di questi oggetti. In ogni caso il dispositivo per la sicurezza è nel suo assetto: più di questo non possiamo fare”.
“Il comitato della Protezione Civile è allertato – aggiunge l’assessore comunale – e disporrebbe le risorse e gli strumenti nel luogo di eventuale caduta dell’oggetto”. La Liguria, infatti, è una zona nel mirino del satellite Upper Atmosphere Research Satellite, che appunto sorvola tradizionalmente l’area regionale e che, come annunciato dagli esperti, è pronto al contatto con l’atmosfera. Gli occhi sono puntati sulla giornata di domani.
Pesante quanto un Tir, il velivolo spaziale ormai rottame vagabondo inizierà il processo di combustione: i frammenti potrebbero raggiungere il suolo terrestre disperdendosi in un raggio che comprende anche la Liguria. Per ora però è impossibile intuire la traiettoria, assicurano gli astrofisici: il satellite sta effettuando un giro a spirale continuamente frenato dall’atmosfera, con cambi di direzione. Gli specialisti hanno anche previsto una “esplosione spettacolare” probabilmente visibile per la variazione di luminosità nella volta celeste. Qualcuno, con il naso all’insù, potrebbe assistere ad un bagliore improvviso.
I relitti, a seconda delle loro dimensioni potrebber,o colpire la Terra ad una velocità tra i 90 e i 235 chilometri orari. Tutto andrà bene, rassicurano i ricercatori, ma c’è anche la possibilità che a colpire il suolo terrestre siano uno o più dei 26 componenti, dei quali è composto, non completamente distrutti.
Il Dipartimento della Protezione Civile emanerà aggiornamenti ogni due ore fino al momento in cui si avrà la certezza del punto di caduta dei frammenti. Per monitorare costantemente la situazione il comitato operativo della Protezione Civile rimarrà riunito in seduta permanente fino alle 5 di sabato mattina. E’ stato inoltre costituito, ha riferito il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, un comitato tecnico-scientifico di cui fanno parte il Dipartimento, l’Agenzia spaziale italiana, le Forze armate, i Vigili del fuoco, l’Ispra e l’Enav “che seguirà passo passo l’evolversi della situazione perché ogni ora i dati e le traiettorie possono subire delle modifiche”.