Liguria. I liguri possono tirare un sospiro di sollievo. Se in un primo momento infatti la Protezione civile aveva individuato due probabili finestre di caduta, per l’ultimo bollettino emanato infatti le possibilità che pezzi del vecchio satellite Uars della Nasa possano cadere sull’Italia, ed in particolare sulla nostra regione, è calata. Gli ultimi dati registrati riducono le probabilità dallo 0,9% allo 0,6%, lasciando aperta una sola “fascia” d’allarme, tra le 21.25 e le 22.03 di oggi.
“Sulla base degli ultimi dati disponibili, sia sullo stato orbitale che sull’attività solare prevista – afferma una nota – la previsione di rientro è centrata intorno alle 19:20 (ora italiana) di venerdì 23 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle 14:00 del 23 settembre e si chiude alle 03:00 del 24 settembre – si legge nel bollettino della Protezione civile – All’interno di questo arco temporale, non è ancora possibile escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio”.
La “principale novità è che solo una traiettoria potrà interessare l’Italia in un’unica finestra temporale compresa tra le 21:25 e le 22:03 di venerdì 23 settembre. L’area potenzialmente a rischio, di conseguenza, è ridotta e interessa interamente le regioni Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia e Province Autonome di Trento e Bolzano, e parzialmente l’Emilia Romagna (Piacenza e Parma), il Veneto (Verona, Vicenza, Belluno, Treviso) e il Friuli Venezia Giulia (Pordenone e Udine)”. Tutte le Regioni interessate e le Province Autonome, conclude il Dipartimento, hanno comunicato di aver attivato le proprie strutture operative che monitoreranno l’evolversi della situazione e adotteranno le misure necessarie in constante contatto con il Comitato centrale”.
“Siamo in contatto con gli organismi nazionali – dichiara l’assessore genovese alla Città sicura, Francesco Scidone – Siamo pronti, ma naturalmente facciamo gli scongiuri di fronte ad una eventuale caduta a terra di questi oggetti. In ogni caso il dispositivo per la sicurezza è nel suo assetto: più di questo non possiamo fare”.