Economia

Sanità, nuova ghigliottina colpisce i servizi: colpo di spugna per le Day Surgery

Savona. Al giro di boa sulla sanità regionale, con il ritiro del piano dell’assessore Montaldo e la salvezza per i pronto soccorso di Albenga e Cairo, si apre subito il nuovo fronte di tagli per la rete assistenziale savonese. Perché la mannaia comunque deve colpire, visto che l’Asl 2 da qualche parte deve recuperare 18 milioni di euro di spesa. Verranno soppressi i servizi di Day Surgery in tutte le strutture ospedaliere della provincia. Questa la linea di risparmio, con ricaduta sull’offerta sanitaria in senso stretto e soprattutto sull’utente, già tracciata dal direttore generale Flavio Neirotti.

Salvo correttivi dell’ultima ora, il reparto di Day Surgery dell’ospedale San Paolo chiuderà o comunque sarà sospesa nella sua abituale attività già dal primo ottobre e delle sue capacità multidisciplinari di prestazione non rimarrà nulla, fatta eccezione per i servizi-sentinella oncologici. Ai medici che operano al padiglione 18 la novità inaspettata è già stata comunicata. Sin da ora la lista d’attesa è del tutto aleatoria e chi, per esempio, vorrà operarsi di ernia inguinale dovrà rivolgersi al regime di intramoenia o effettuare una trasferta in altra regione. Non a caso l’immediata conseguenza della sparizione delle chirurgia ambulatoriale “in giornata” è la fuga dei pazienti in Piemonte o in Lombardia, con costi raddoppiati per la Regione Liguria.

L’assetto manageriale dell’Asl 2 Savonese ha quindi individuato il piano di risparmio nella chiusura delle Day Surgery, ora che la rete di primo intervento non verrà ridimensionata dalla mano regionale. Per l’assessore regionale alla salute Claudio Montaldo il discorso è ancora più lato; la spina nel fianco rimangono i doppioni: “Non possiamo avere una provincia con presidi doppi. E’ comprensibile che lo sia per ragioni storiche, ma occorre andare ancora avanti nella semplificazione. Si deve usare il raziocinio e disporre servizi dislocati: non è la fine del mondo spostarsi un po'” dice Montaldo, che aggiunge: “L’emergenza invece deve essere adeguata e gestita in condizioni di sicurezza, perché non basta la definizione di ‘pronto soccorso’, ci vuole anche la sostanza e il rispetto dei parametri di legge”.

“Sarebbe bene – prosegue Montaldo – che tutti assumessero la consapevolezza della medicina come scienza e non come opinione politica”. Poi una stoccata diretta, senza fronzoli: “L’ospedale di Albenga è stato concluso in quanto non si poteva tornare indietro. Ma è stato un errore come ospedale di per sé, per le sue dimensioni, perché è un doppione evidente che oggi ripropone problematiche di eccessivi costi”.

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