Provincia. Si è svolta una riunione indetta e coordinata dall’amministrazione provinciale di Savona a cui sono state invitate le istituzioni scolastiche, i rappresentanti dei Comuni interessati, i sindacati di categoria, con al centro la legge per lo scioglimento delle Direzioni Didattiche (scuole elementari e materne) e degli Istituti di I Grado (scuole medie), rendendo obbligatoria la costituzione dei cosiddetti Istituti Comprensivi.
Gli Istituti Comprensivi sono destinati farsi carico di tutta la fascia didattica più delicata: quella dall’infanzia all’adolescenza, dalla scuola materna alla scuola media, costituiti sulla base di un unico criterio, puramente aritmetico: l’accorpamento di diverse scuole finalizzato al raggiungimento del limite numerico di almeno mille studenti per istituto.
A tal fine, Regione e Provincia hanno dettato i tempi entro i quali i Comuni dovrebbero deliberare in merito (15 ottobre), comunicando anche i tempi entro cui la stessa Provincia sarà tenuta a portare in Consiglio la sintesi delle decisioni (20 novembre), per consentire alla Regione di poter elaborare il piano regionale di riorganizzazione della rete scolastica presumibilmente entro dicembre 2011.
“L’organizzazione della rete scolastica sul territorio è di stretta competenza degli Enti Locali e delle Regioni. L’intervento legislativo ci pare quindi fortemente lesivo delle loro prerogative e della loro autonomia oltre che contrario ai dettati costituzionali: per questo motivo molte Regioni hanno già avviato contenzioni e ricorsi alla Corte Costituzionale” precisa in una nota la Flc Cgil di Savona.
“Inoltre va chiarito che – per quanto quello degli Istituti Scolastici Comprensivi costituisca sicuramente un modello organizzativo interessante – ci paiono del tutto inaccettabili le modalità attraverso le quali si intende arrivare a generalizzare tale modello” prosegue la Cgil.
“L’istituzione degli Istituti Comprensivi richiede l’avvio di un processo condiviso, che parta da un’analisi del territorio in relazione, ad esempio, alla consistenza delle sezioni delle scuole, alle caratteristiche demografiche e finanche economiche e sociali dei “bacini di utenza” delle sedi scolastiche”.
“La costituzione di questi Istituti dovrebbe garantire una migliore integrazione con il territorio e, soprattutto, rendere effettiva la continuità didattica in quella fascia che una volta era definita “scuola dell’obbligo”, favorendo l’integrazione degli studenti e migliorando la qualità del servizio”.
“Oggi siamo, invece, ad una disposizione imposta e calata dall’alto, la cui unica intenzione è quella di realizzare ulteriori economie sulla scuola, tagliando nuovamente gli organici del personale e ridefinendo al ribasso, una volta di più, il perimetro della scuola pubblica”.
Dubbi e preoccupazioni emergono dal mondo scolastico savonese. Anche in sede di “Patto per la Scuola” (tavolo di confronto costituito da Comune di Savona, Istituzioni scolastiche, organizzazioni sociali e sindacali…) si sono alzate diverse voci ad esprimere perplessità, soprattutto sulle modalità e sulle tempistiche di un percorso – quello previsto dalla manovra – che pare più dettato dall’esigenza di operare risparmi sulla scuola che da quella di migliorare e rendere più razionale il nostro sistema scolastico.