Politica

Regione, Siri su Enti Parco: “Maggiore attenzione agli ambientalisti”

Regione Liguria

Regione. La Regione Liguria ha predisposto uno schema di statuto per gli Enti Parco che impone la riduzione del numero dei componenti dei consigli di amministrazione. Si passa, infatti, da 15 a 5 membri: di questi 5 membri tre rappresentano i comuni interessati dal parco, uno la Regione ed uno gli interessi generali del parco.

“E’ vero che la Giunta regionale ha recepito quanto stabilito dalla legge nazionale 122/2010 che obbliga le Regioni a ridurre il numero dei membri dei consigli direttivi degli enti parco al fine di ridurre la spesa pubblica” spiega il Consigliere Siri” ma è anche vero che riducendo a 5 il numero dei componenti si rischia di estromettere dai Consigli direttivi gli ambientalisti, che alla fine sono quelli che più di tutti conoscono i problemi del territorio e si battono per la sua salvaguardi e tutela. Tra l’altro, i tre rappresentanti del Comune all’interno dei Consigli, paiono sproporzionati rispetto al solo rappresentate che deve essere portatore di non ben definiti “interessi generali”. Sarebbe, quindi opportuno che la Regione rivedesse i paletti imposti agli Enti Parco e facesse una più ampia riflessione per meglio definire la composizione dei Consigli direttivi”.

Prima gli Statuti degli enti parco garantivano la presenza di membri portatori di “interessi generali” che guardavano alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico, di membri designati dalla comunità del parco ed, infine, di esperti designati dalle associazioni ambientaliste (due rappresentanti), dall’università di Genova (due rappresentati) e dall’ufficio scolastico regionale ( un rappresentante).
“Non si chiede” conclude Siri” di mantenere il numero dei membri che prima componevano i consigli direttivi: capiamo bene che la Regione abbia dovuto recepire quanto stabilito dalla legge nazionale 122/2010, ma ritengo che la riduzione a soli 5 membri sia troppo elevata. Sarebbe forse opportuno portarli a sette in nome di una rappresentazione più pluralistica. Inoltre, sarebbe opportuno rivalutare la componente tecnico- ambientalista, un valore aggiunto in grado di difendere gli interessi paesaggistici e naturalistici che caratterizzano ciascun parco. Valorizzare la funzione degli enti parco significa promuovere e rilanciare il territorio, offrendo anche nuove opportunità occupazionali. Il parco, dunque, concepito come vero volano dell’economia e non come un territorio disegnato sulla carta, caratterizzato da vincoli che, talvolta, ne impediscono la crescita e lo sviluppo.

Per la Giunta ha riposto l’assessore all’ambiente, Renata Briano: “La manovra finanziaria prevede fra le altre misure volte al contenimento della spesa pubblica, anche una riduzione del numero dei componenti degli organi di gestione degli enti pubblici, fissando il limite massimo a cinque membri. Con questa legge è stato previsto anche che lo statuto degli enti parco regionali venisse redatto in conformità ad uno schema tipo approvato dalla Giunta regionale. Con la deliberazione 66 del 28 gennaio 2011 la Giunta regionale, con il pieno accordo degli enti parco, ha approvato lo schema di statuto. Si può affermare che, oltre alla rappresentanza regionale, possono certamente dirsi portatori d’interessi generali personalità legate al mondo della scuola, dell’Università, della ricerca e della cultura, personalità per le quali le competenze risultano in tutta evidenza. Più complessa è la questione rappresentanza delle associazioni ambientaliste. In ogni caso, la formula utilizzata nello schema, così come non garantisce alle associazioni ambientaliste un posto nel Consiglio, nemmeno lo esclude a priori. Credo però che alla fine ci sarà l’attenzione verso le associazioni”.

Ha replicato Siri: “Bisogna tenere in considerazione il ruolo dei parchi sul territorio”.

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