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Lotta contro preti pedofili, Zanardi invia lettera a 4500 vittime: “Non abbiate paura di denunciare”

Francesco Zanardi

Savona. Una lettera aperta alle vittime di preti pedofili ed alle loro famiglie. E’ quella divulgata, tramite le associazioni italiane collegate alla Rete l’Abuso, in riferimento alla contestazione non violenta per la mancata applicazione delle linee guida emesse dalla Santa Sede, tutt’ora non applicate da moltissimi vescovi di tutto il mondo, da FRancesco Zanardi.

“La lettera ricevuta da più di 4500 vittime italiane di preti pedofili con la raccomandazione di farla girare, sta già dando molti frutti, prima ancora di partire. La stessa lettera sta girando anche grazie alle associazioni internazionali che collaborano con noi e sarà presto distribuita in tutta Europa, dove i telegiornali stanno già da diversi giorni divulgando la notizia del ‘pellegrinaggio per la verità’ ancora totalmente censurata in Italia, che partirà dalla Torretta di Savona giovedì 22 settembre 2011 alle ore 10” spiega Zanardi.

“Le vittime sembra che finalmente comincino ad uscire allo scoperto anche in Italia. Come ho già spiegato alle vittime nella lettera, la decisione di fare questo viaggio a piedi e non in bicicletta, treno o altro, ha lo scopo di farsì che le vittime italiane si avvicinino ed escano allo scoperto, lasciando le loro testimonianze, che porterò al Papa per rendere visibile la piaga della pedofilia clericale. La battaglia che sto portando avanti da diversi anni, appoggiata da vittime e associazioni non è una battaglia personale. Da vittima so perfettamente quanto sia difficile uscire allo scoperto e quanto sia importante un appoggio concreto. L’arrivo a Roma era stato programmato in una media chilometrica che andava dai 20 ai 30 chilometri giornalieri, quindi dai 20 ai 35 giorni di tempo calcolati su una distanza di 580 chilometri, ma credo che vada tutto ridimensionato, proprio perché lo scopo non è mediatico ma quello di fare uscire come è già accaduto in tutto il mondo, le vittime, alle quali ho spiegato l’importanza di diventare da vittime, dei sopravvissuti, ovvero persone che come me sono riuscite a trasformare positivamente ed in modo socialmente produttivo e utile, questa battaglia di civiltà per la verità” spiega il presidente dell’Abuso.

“Moltissime le richieste di incontro durante il tragitto sulla statale Aurelia che da giorni giungono all’associazione, già nel savonese le vittime che denunciano altri sacerdoti ancora sconosciuti anche all’associazione. Escono notizie confermate di sacerdoti savonesi, recentemente spostati dal vescovo, costretti al ricovero in pronto soccorso per essere curati dopo gli abusi (La conferma arriva anche dal personale del pronto soccorso). Parrebbe proprio che Cristo dovrà costituirsi parte civile per le mostruosità e l’immoralità che al momento emerge nella mia Diocesi. Il vescovo insieme ad alcuni sacerdoti, quelli più omertosi dicono ‘non ho mai avuto sentore’ continuano a nascondere in modo anticattolico pedofili e condannano le vittime e i sacerdoti che le appoggiano. Ma le vittime italiane sono stanche di subire ancora in silenzio”.

“Potete comunque verificare molte cose autonomamente, ad esempio sul sito internazionale dei preti omosessuali ‘Venarabilis’ dove troverete sacerdoti da tutto il mondo, anche savonesi naturalmente. Da questo sito che mi è stato suggerito proprio da un sacerdote, ho potuto anche verificare ed avere conferme di moltissime situazioni a me segnalate. Ricordo che oggi parte il tour europeo di informazione e sensibilizzazione sociale contro i crimini di pedofilia, la partenza oggi è Amsterdam. La rete L’abuso aderisce all’iniziativa e sarà presente nell’ultima tappa, quella romana del 20 settembre presso Hotel Cicerone (Via Cicerone 55/C, 00193 Roma) conclude Zanardi.

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