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Liguria è Regione “low-cost”: costa ad ogni cittadino 78 euro all’anno

regione liguria

Regione. La Regione Liguria si scopre virtuosa. Seconda una ricerca di Confartigianato, resa nota oggi, la macchina burocratica della Regione pesa su ogni cittadino per soli 78 euro. Tra tutte le Regioni italiane solo la Lombardia fa meglio della Liguria (61 euro), mentre le tre più pesanti per i propri abitanti sono Molise, 333 euro per abitante, Lazio 247 e Abruzzo 226.

“Abbiamo ridotto i costi della politica all’osso, tagliando le strutture inutili e non i servizi ai cittadini – è il commento del presidente della Regione Claudio Burlando – e anche quest’anno chiuderemo il bilancio in pareggio. Ogni ligure spende 33 euro all’anno per il personale regionale, quando la media italiana sfiora i 110 euro, mentre le spese di funzionamento dell’assemblea regionale sono calate di oltre 2 milioni di euro dall’inizio della legislatura”.

Il dato allarmante, lo rivela una ricerca della Cgia Mestre, è che in 10 anni la spesa delle Regioni é cresciuta del 75%; nelle realtà in quelle a Statuto speciale l’aumento è stato addirittura dell’89%. A livello nazionale, la crescita in termini assoluti è stata di 89,6 miliardi di euro, oltre la metà (45,9 miliardi) riconducibile alla spesa sanitaria.

“Intendiamoci – sottolinea Giuseppe Bortolussi segretario Cgia – maggior spesa non sempre è sinonimo di spreco o di una cattiva gestione della finanza pubblica. Chi, soprattutto al Centro-nord, ha investito in questi ultimi 10 anni in maniera importante sulla sanità, sui trasporti e sull’assistenza sociale, oggi può contare su livelli di qualità e di quantità dei servizi offerti ai propri cittadini che sono tra i migliori d’Europa.

L’aumento delle spese regionali è dovuto, inoltre, anche all’attribuzione in capo alle Regioni di nuovi poteri su tematiche quali l’industria, il commercio, le politiche del lavoro, il turismo ecc. Detto questo – aggiunge Bortolussi -, non possiamo nascondere che alcune Regioni, tipo quelle a Statuto Speciale, presentano livelli di spesa che solo in parte sono coperte dalle entrate proprie. Ciò vuol dire che la specificità di alcuni territori è stata in gran parte garantita dallo sforzo fiscale fatto dai contribuenti delle realtà a Statuto ordinario. Un meccanismo, quest’ultimo, che andrebbe eliminato per ripristinare il principio di equità ed uguaglianza tra tutti i territori regionali”.

In media la spesa regionale pesa il 16,3% del PIL, in Liguria è leggermente più alta: il 18%.

“Siamo stati la prima Regione in Italia ad eliminare le comunitá montane – sottolinea il governatore – risparmiando così 5 milioni di euro, 1,5 dei quali sono stati stanziati per i servizi associati tra i comuni. Questa è l’unica strada da percorrere, se gli enti locali vogliono sopravvivere, altrimenti il rischio è che a forza di sforbiciate restino risorse soltanto per mantenere in vita se stessi”.

“Se l’Italia fa come la Liguria – è l’invito di Burlando – ce la può fare”.

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