Politica

Giro della Padania, Vaccarezza a Di Tullio: “Se sventola il tricolore, sarebbe come vedere un ateo con il crocifisso”

Angelo Vaccarezza

Provincia. “Il fatto che il Giro della Padania veda Di Tullio scendere in piazza con una bandiera tricolore mi crea soddisfazione: è lo stesso effetto di un ateo in processione con un crocifisso”. Angelo Vaccarezza, presidente provinciale ed esponente del Pdl, risponde con taglio ironico a Livio Di Tullio che ieri ha invitato ad una mobilitazione tricolore contro il tour ciclistico che toccherà Laigueglia e Loano.

“Le parole di Di Tullio hanno un risultato meravigliosamente positivo – rincara Vaccarezza – Sapere che la sinistra è pronta a sventolare un tricolore è benefico e miracoloso anche per i nostri conterranei. Grazie al Giro della Padania, che si rivela anzitutto un’ottima occasione sportiva. Sono un uomo di destra, proprio perché da sempre la sinistra ha negato i valori di patria, il senso dell’istituzione nazionale, il rispetto per i confini nazionali. Del resto non erano i ragazzi di destra a cantare l’Internazionale”.

Le due tappe savonesi del tour padano si svolgeranno con arrivo a Laigueglia martedì 6 settembre e con partenza da Loano il giorno successivo. “Presentiamoci al passaggio della corsa con le bandiere italiane, segnaliamo ai cicloamatori verdi che semplicemente hanno sbagliato strada. Sono certo che si accorgeranno dell’errore e il prossimo anno, vedrete, andranno da qualche altra parte” è l’esortazione del segretario del Partito Democratico.

“La sinistra ha sempre visto nella bandiera tricolore un limite – commenta Vaccarezza – Immaginare che Di Tullio scenda in strada con il tricolore è lo stesso effetto di vedere un ateo in processione con un crocifisso. Ma sono contento che questi simboli valoriali diventino di tutti”. “Grazie Di Tullio, che finalmente abbracci la mia bandiera” conclude il presidente della Provincia.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.