Lettera al direttore

Disumanità di un cacciatore

“Oggi, domenica 25 settembre sento dalla mia abitazione i latrati ed il continuo abbaiare dei cani da caccia: insospettita – che abbiano stanato un cinghiale proprio nel mio giardino?, penso – mi precipito fuori casa e quale piacevole sorpresa scorgo? Sulla strada principale, ad un centinaio di metri dalla mia soglia, in una pozza di sangue giace in agonia il vecchio gattone che non più di mezz’ora prima avevo sfamato.

Richiamo più volte con alte grida il cacciatore, fiero esempio di virilità e coraggio, che sentiti i miei richiami (in verità non dei più calmi ed urbani, vista la situazione) che fa? Assolutamente nulla, se ne frega, nè richiama i cani nè tantomeno viene a controllare la situazione, nè tantomeno a scusarsi… ma ci mancherebbe altro! Ma che valore volete che abbia la vita di un gatto? Un grazie a questi esempi di umanità, sensibilità e senso civico che vivono e circolano tra di noi, ma, ironia a parte, un infinito ringraziamento al dottor Riccardo Pampararo, sempre pronto ad accorrere e a soccorrerci in questi frangenti”.

Giorgia Tessore
Giustenice

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