Economia

Tpl, disservizi per l’utenza e condizioni di lavoro: Faisa Cisal sul piede di guerra

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Savona. A seguito delle condizioni di lavoro maturate nell’ambito del processo di fusione di Sar e Acts ed in relazione alle lamentele dell’utenza sul servizio autobus nel savonese, la Faisa Cisal torna sul piede di guerra sul fronte del trasporto pubblico locale. Straordinario obbligatorio, doppi turni, riposo settimanale saltato, riposi e ferie non usufruite, pullman senza aria condizionata e ricatti da parte dell’azienda. Questi i punti evidenziati dalla Faisa Cisal.

“Attraverso un’indagine, svolta allo scopo di raccogliere informazioni utili a definire la qualità del servizio offerto, abbiamo scoperto quanto segue: ulteriori disagi, che inevitabilmente creano difficoltà nella reperibilità dei biglietti, deriva dai nuovi rapporti con le rivendite di titoli di viaggio. Si è infatti notato, una sensibile diminuzione dei punti vendita precedentemente esistenti sul territorio. Ciò è imputabile alle condizioni di vendita unilaterali imposte dall’azienda. In particolare, sono quei piccoli punti vendita che non trovano più interesse commerciale” sottolinea in una nota il sindacato.

“Infatti, la somma richiesta per un approvvigionamento di biglietti di varie tariffe, rapportata al rientro del capitale investito, considerando il costo attuale del denaro, ha portato piccole attività a disinteressarsi e abbandonare la rivendita dei biglietti per scarso profitto; bisogna considerare, inoltre, che l’utente necessità anche di informazioni che creano ulteriore lavoro per il rivenditore” aggiunge la nota.

“C’è anche da considerare la riduzione del personale addetto alla consegna del materiale di rivendita che, potendo effettuare un minor numero di passaggi presso le rivendite, amplifica l’effetto appena descritto. Serve un cambio di rotta e gli organi preposti devono intervenire” conclude la nota sindacale.

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