Economia

Savona, la Cgil prepara lo sciopero generale: presidio e corteo da piazza Sisto

sciopero generale cgil

Savona. Manifestazione in piazza Sisto a Savona con inizio alle ore 9 e 15 ed il corteo che si snoderà per le principali vie cittadine. Anche nel savonese si sta preparando lo sciopero generale di otto ore programmato per il prossimo sei settembre contro la manovra finanziaria varata dal governo. Una protesta proclamata a livello nazionale dalla Cgil che si svolgerà attraverso tante iniziative territoriali come quella di Savona.

Per il 1 settembre i quadri dirigenziali della Cgil savonese si riuniranno per mettere a punto la manifestazione, che verrà promossa anche nei luoghi di lavoro, e per definire l’articolazione dello sciopero nei servizi essenziali. “E’ importante far capire le ragioni della protesta e perchè è davvero il caso di mobilitarsi – ha detto il segretario provinciale della Cgil Francesco Rossello -, è necessario che i lavoratori facciano sentire la propria voce per una manovra iniqua e che colpisce le fasce deboli. Inoltre la Cgil presenterà la sua controproposta, che senza alterare i valori economici di tagli e risparmi necessari colpisce in primis evasione fiscale, rendite e redditi più alti” aggiunge Rossello. Nel corso del comizio in piazza Sisto interverrà Claudio Treves, del dipartimento nazionale delle politiche del lavoro della Cgil.

“Un esecutivo litigioso porta in discussione alle commissioni parlamentari un nuovo testo che si somma a quello già licenziato a luglio che risponde alle indicazioni scellerate provenienti dall’Unione europea che prevedono di uscire dalla crisi riducendo la spesa pubblica e senza investire sulla crescita – commenta nel dettaglio Rossello -. I provvedimenti sono depressivi perché ricadono per l’ennesima volta (e nel giro di un mese) sulle spalle dei ceti più deboli, dei lavoratori e dei pensionati. Viene colpito il sistema previdenziale, il diritto alla salute attraverso l’introduzione dei ticket sanitari, il sistema di welfare nel suo insieme attraverso un drastico taglio agli enti locali che viene contestato da tutti gli amministratori di qualunque provenienza politica”.

“Il tema dei costi della politica viene affrontato in maniera demagogica e poco utile, quasi come un’arma per giustificare i tagli ai più deboli (“togliamo qualche benefit ai parlamentari, quindi è equo colpire anche i redditi da lavoro e le pensioni”); il tema delicato ed imprescindibile della riorganizzazione ed efficientamento della struttura amministrativa del paese viene affrontato a discapito delle diverse realtà territoriali e dell’autorità in materia delle autonomie locali (quello che doveva essere il Governo più federalista della storia mostra in realtà di essere il più centralista). Infine, il Governo utilizza il pretesto della crisi globale (che fino a qualche mese fa negava) e degli indirizzi europei per varare una manovra ideologica che contiene norme che poco c’entrano con la crisi ma, in compenso, realizzano il disegno liberista dell’Esecutivo: le norme sul lavoro ribaltano il significato dell’accordo del 28 giugno, intervengono d’autorità su un tema appannaggio delle parti sociali, cancellano il contratto nazionale, pongono le basi per l’abolizione dell’articolo 18. Inoltre, i valori della libertà, della democrazia e della solidarietà sui quali si fonda il paese vengono brutalmente aggrediti con il tentativo di soppressione dei loro simboli: le festività del 25 aprile, del 1° maggio e del 2 giugno. Come ha avuto modo dire Tremonti alla presentazione in conferenza stampa “Siamo riusciti a fare in una settimana quello che non siamo riusciti a fare in 10 anni…”.

“Lo sciopero generale è l’unica risposta possibile di fronte ad un attacco di tale portata. Un’adesione massiccia allo sciopero ed una convinta partecipazione alla manifestazione sono l’unica arma in nostro possesso per opporci a politiche inique, anti-costituzionali ed oppressive” conclude il segretario della Cgil.

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