Regione. Enti locali per l’ennesima volta in subbuglio di fronte alla manovra aggiuntiva presentata oggi dal ministro Tremonti. Riduzione delle province e accorpamento dei Comuni, ma anche liberalizzazione dei servizi pubblici locali, incentivi alle privatizzazioni e taglio ai trasferimenti che dovrebbe ammontare a 6 miliardi di euro per il 2012. Questa sarebbe la ricetta delineata, mentre il premier Berlusconi prospetta tagli ai costi della politica.
Gli obiettivi sull’indebitamento verranno centrati solo con riduzioni di spesa, ha indicato Tremonti. Gli obiettivi da raggiungere, infatti, dovranno passare attraverso la riduzione della spesa, “se li raggiungessimo con aumenti fiscali, non verrebbero considerati validi da Bruxelles”. Ammonterebbero a 6 miliardi per il 2012 e 3,5 miliardi nel 2013 i tagli ai trasferimenti prospettati dal ministro dell’Economia. Di questi, a quanto si apprende, 1 miliardo verrebbe sottratto alle Regioni. Ma il comparto della sanità sarebbe fuori da queste cifre.
“Abbiamo chiesto esplicitamente al presidente del Consiglio di cambiare l’impostazione di una manovra che consideriamo iniqua e inaccettabile per il sistema dei Comuni” ha subito commentato il vicepresidente dell’Anci, Graziano Delrio. E di manovra che “incide sul percorso di federalismo fiscale e non guarda alla ripresa” ha parlato anche il presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione.
Dura la presa di posizione del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni: “Abbiamo avuto conferma del fatto che ci sarà un decreto che andrà in Parlamento non blindato. Ci sarà spazio per un nuovo confronto da utilizzare per correggere i contenuti di questa manovra, profondamente emendabile nei contenuti”. Ci sarà dunque spazio, prosegue, “per un confronto in Parlamento e per un nuovo confronto con le Eegioni, Province e Comuni”.
“I tagli previsti nella manovra di luglio 2011 pesano sul 50% su Regioni, quanto le regioni pesano su spesa totale solo il 16%” ha sottolineato Formigoni. “Abbiamo chiesto e avuto conferma per l’impegno già assunto” dal governo per “quanto riguarda l’eliminazione del ticket a carico dei cittadini compensato da una maggiore accisa sul tabacco” ha spiegato.
I tagli previsti dal governo per il 2012 per i trasferimenti agli enti locali e per i ministeri ammontano compelssivamente a 12 mld; 6 a carico dei dicasteri e 6 spalmati su Regioni, province e Comuni. A fronte dei 20 complessivi di cui si compone la manovra per il 2012, dunque, aggiunge Formigoni, “ne mancano 8”. Per il 2013 il governo ha invece confermato, prosegue, una manovra di 25 mld di euro.