Economia

Biodigestore di Ferrania: il Comitato Ambiente Salute non lo vuole

Ferrania Ecologia impianto compostaggio (rendering)

Cairo Montenotte. Un no secco all’impianto per il trattamento di rifiuti organici biodegradibili che dovrebbe sorgere nelle aree cairesi, secondo il progetto presentato da Ferrania Ecologia Srl e Ros Roca Envirotec. Lo pone il Comitato Ambiente Salute Valbormida, motivando: “Il biodigestore in progetto è a tutti gli effetti, viste le dimensioni da 90.000 tonnellate/anno, un impianto industriale, che attiverà sul sito di Ferrania, la filiera industriale del trattamento dei rifiuti, vincolando la futura destinazione d’uso di tali aree di pregio, fondamentali per la reindustrializzazione della Valbormida. Giustificare la realizzazione dell’impianto affermando che favorirà la raccolta differenziata dei rifiuti in Provincia di Savona è uno specchietto per le allodole, visto che lo stesso risultato si potrebbe raggiungere con 4 o 5 impianti di minore taglia, localizzati nei vari ambiti della Provincia, riducendo gli impatti sull’ambiente di una struttura che, per le sue dimensioni sarà la più grande d’Italia e simile solo a quelle costruite in Europa, in corrispondenza delle grandi metropoli, come ad esempio Barcellona”.

“Per poter funzionare – prosegue il Comitato – l’impianto di Ferrania dovrà raccogliere rifiuto umido da tutta la Provincia di Savona e dalle Province limitrofe di Imperia e Genova, aumentando l’impatto sull’ambiente collegato alle movimentazione di decine di migliaia di tonnellate di rifiuti, che percorreranno centinai di chilometri su una rete stradale, che in alcuni periodi dell’anno, è già al collasso. I biodigestori per il rifiuto umido di grande taglia che recuperano il biogas sono soggetti al pericolo di esplosioni, come dimostrato dalla casistica europea e da studi ingegneristici di Istituti di ricerca specializzati, il sito prescelto non risulta, quindi, compatibile con questo tipo di impianto, vista la vicinanza di abitazioni singole e centri abitati”.

“La filiera del trattamento industriale dei rifiuti per essere veramente efficace e massimizzare i profitti, necessità anche di impianti di trattamento a caldo, il fatto che la proprietà Ferrania non abbia rinunciato alla costruzione della centrale a biomassa ci preoccupa, tenendo conto che tale impianto, dopo idonee modifiche progettuali e costruttive, potrà essere utilizzato per bruciare la componente secca del rifiuto urbano ed il materiale ottenuto con la biodigestione, dopo un processo di essiccazione” affermano ancora dal Comitato.

Il Comitato Ambiente Salute Valbormida infine rivolge un appello al sindaco di Cairo Montenotte ed a tutti i componenti della giunta e del consiglio comunale affinché si sospenda l’iter di approvazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti nelle aree Ferrania e si apra un tavolo di confronto e discussione che coinvolga cittadini, proprietà Ferrania, organizzazioni sindacali, ed enti politico-istituzionali.

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