Politica

Alassio, Marco Melgrati: “Eccesso di pranzi, cene e rinfreschi a spese del Comune”

Marco Melgrati

Alassio. Il consigliere comunale di Alassio Marco Melgrati interviene sulla questione sollevata dall’assessore Loretta Zavaroni, secondo la quale l’ex sindaco avrebbe chiesto “di conoscere e di avere copia di tutte le delibere o determine che hanno comportato esborsi all’ente Comune, su disposizione dell’assessore Zavaroni, per pranzi, cene, rinfreschi, pic nic, organizzazione di eventi che hanno comportato rinfreschi, dalla data del 1 gennaio 2010 ad oggi, in relazione al suo mandato di assessore”.

“Prima di tutto – spiega Melgrati – non è vero che lo chiedo a me stesso… infatti dalla fine di marzo 2010, essendo stato eletto in Regione, sono stato dichiarato incompatibile con il ruolo di sindaco, e mi sono da subito astenuto, lasciando il ruolo al vice sindaco Aicardi che è così diventato reggente”.

“Secondariamente – prosegue – l’assessore Zavaroni dovrebbe sapere che il budget concesso ad ogni assessore è onnicomprensivo, e viene dato in sede di bilancio, e non più sottoposto al controllo della Giunta e del sindaco. Avevo già ammonito nel passato l’assessore Zavaroni per questi eccessi in pranzi, cene e rinfreschi, pagati dal suo assessorato, che a me sembravano fini a se stessi e senza molto senso. Si sono rivelati invece propedeutici ad un consenso elettorale, vere ‘marchette’, pagate con i soldi del Comune. Oggi si spiegano molte cose”.

“Soprattutto sottratti ad un plafond che doveva essere destinato ai meno abbienti – sottolinea il consigliere d’opposizione -, a contributi per la locazione, a pagare ler medicine o le spese a chi non arriva alla fine del mese. Per questo chiedo conto, per verificare se, in mia assenza, non si sia esagerato in queste inutili cene e pranzi e rinfreschi, e soprattutto se, in un momento difficile per l’economia, comunale e mondiale, questo malcostume continui…”.

“Per quanto attiene alla mia partecipazione – afferma Melgrati -, è vero, ci sono anche le foto, avevo fatto anche il cameriere per cene di beneficenza, ma in queste, a differenza di quelle ‘incriminate’, gli ospiti pagavano la quota, non erano a spese di Pantalone, cioè del Comune… Avogadro, poi, sostiene ancora che le mie azioni siano dettate da sindrome da ‘mancanza di potere’. Io non so come considera lui il ruolo di sindaco. Io non l’ho mai considerato come un posto di potere, ma un ruolo di servizio, a disposizione di tutti, e ho cercato di interpretarlo al meglio, rimettendoci, anche economicamente, del mio. E molti possono testimoniare che, quando anche i servizi sociali non potevano più intervenire, venivano da me, e provvedevo di tasca mia, per pagare bollette di gas e luce, per fare fideiussioni per locazioni immobiliari, per garantire per piccoli fidi, per comprare medicinali, per ‘prestiti’ di denaro di cui non ho più saputo più nulla, o anche solo per fare la spesa a chi non ce la faceva ad arrivare alla fine del mese, e alcuni ‘clienti’ mi sono rimasti ancora adesso. Posso dire, invece, con tutta tranquillità che non ho mai fatto ‘affari’, nemmeno uno, approfittando della mia posizione, quando ero sindaco o assessore”.

“Credo di avere molto più potere come consigliere regionale – precisa Melgrati -, parte di un meccanismo dove si ‘fanno’ le leggi che condizionano la vita di tutti i liguri, membro del Consiglio legislativo della Liguria, equiparato a parlamentare. Ma anche qui uso il mio ‘potere’ per cause nobili e giuste, come cercare di impedire la declassificazione dei pronto Soccorso di Albenga e Cairo, o impedire la vendita dell’ospedale di Alassio per fare cassa e trasformare lo stesso in appartamenti… Questo è il potere che prediligo, che io chiamo, in un momento di crisi della politica, spirito di servizio, e in questo io credo”.

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