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Addio a Palazzo Nervi, manovra bocciata da Vaccarezza: “In Liguria provincia grande come la Regione, non è fattibile”

Vaccarezza - Mattea

Savona. O si trovano 20 mila abitanti nei prossimi mesi o la Provincia di Savona sparisce. Sembra essere questa l’unica condizione per fare in modo che l’amministrazione di Palazzo Nervi non venga cancellata dalla manovra anticrisi del Governo. Sull’argomento il presidente della Provincia Angelo Vaccarezza, questa mattina, ai microfoni di Ivg.it, ha commentato: “Così parrebbe. Devo dire che non ho ancora letto con attenzione tutti i provvedimenti di ieri. Da quanto ho capito però sembra che le Province sotto i trecentomila abitanti sarebbero da accorpare alle province sopra. Queso in Liguria vorrebbe dire far sparire tre province e far diventare quella di Genova l’unica ligure: una provincia grande come tutta la regione con tanti saluti all’ente intermedio che conosce il territorio e lo vive. Credo che non possa essere applicata così”.

“Non ho capito quale sia la reale portata della manovra – prosegue Vaccarezza – e quindi lo capiremo nei prossimi giorni. Ma non mi è chiaro nemmeno quali sono le azioni in campo perché se è per ‘sburocratizzare’, e quindi togliere degli enti intermedi, in questo Paese sono centinaia e non sono le province ed i comuni, ma le tante agenzie che devono rilanciare il proprio parere. Se una persona domani mattina volesse aprire un’azienda in una provincia italiana infatti avrebbe bisogno di 11 o 12 pareri e ci metterebbe 3 o 4 anni per averli e, magari, una volta cominciati i lavori il vicino con una telefonata all’Arpal farebbe arrivare una persona con il fonometro che blocca i lavori. Ecco se vogliamo rilanciare l’economia forse dovremmo cominciare ad agire da qui”.

“Sul fatto poi del risparmio a me pare una manovra demagogica perché colpire gli amministratori, coloro che prendono uno stipendio forse neanche adeguato al loro lavoro e che una volta finito il mandato non hanno vantaggi e, soprattutto, la pensione, secondo me è partire dalla parte sbagliata del problema. Se questa è la prima fase stiamo a vedere la seconda, ma se questa è l’unica fase non va bene” aggiunge Vaccarezza.

Il numero uno di Palazzo Nervi sul fronte della riduzione dei comuni del Savonese osserva: “Sull’accorpamento dei Comuni si può anche ragionare se si parla di accorpare le funzioni. Il fondere due comuni cosa vuol dire? Sicuramente non significa perdere l’identità ma si tratta di riunire dei servizi per razionalizzare i costi. In questo senso, a mio parere, è un ragionamento da fare, ma bisogna vedere dall’affermazione che cosa segue. In base a quello che seguirà si potrà giudicare, certo che se la manovra è solo questa e non c’è niente dietro è più demagogia che sostanza”.

Nonostante la manovra sia stata varata dal “suo” partito Vaccarezza quindi non ha voluto nascondersi e ha criticato gli aspetti che non lo convincono: “Io non ho problemi, ho sempre detto che giudico le cose con la mia testa, non con la mia tessera. Non sono mica del Pd”.

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