Ad Andora arriva lo spettacolo “Nome: Fabrizio Cognome: De Andrè”

Spettacolo Nome: Fabrizio Cognome: De Andrè

Andora. Giovedì 4 agosto alle ore 21,00 ad Andora nella suggestiva ambientazione del Parco delle farfalle, la Compagnia Teatro Ingaunia presenta lo spettacolo “Nome: Fabrizio Cognome: De Andrè”, che grande successo ha incontrato la scorsa primavera nell’ ambito della rassegna La riviera dei teatri, facendo registrare più volte il tutto esaurito.

Artefice dell’iniziativa è la focacceria Creuza de ma’ di Andora i cui titolari hanno voluto offrire ai residenti ed agli ospiti una serata che si preannuncia ricca di emozioni e coinvolgimento: “Già il nome scelto per la nostra attività indica una grande passione e amore per l’indimenticabile Faber, inoltre quando lo scorso maggio abbiamo visto lo spettacolo al teatro Ambra di Albenga ci siamo immediatamente riproposti di portarlo ad Andora. E ci siamo riusciti”. L’ingresso è libero e gli spettatori potranno dare un contributo all’Associazione Donatori di Midollo Osseo (AIDO) alla quale per volontà degli organizzatori è dedicata la serata.

Lo spettacolo nelle intenzioni dell’autore Gino Rapa, al suo esordio in campo teatrale, vuole essere un omaggio all’umanità di Fabrizio De Andrè, presentato non tanto come personaggio pubblico, ma come uomo, con le sue debolezze, i suoi sogni ed i suoi compromessi. Scorrono innanzi agli spettatori gli episodi più significativi della vita dell’indimenticato Faber: la sua amicizia infantile con la piccola Nina (di Ho visto Nina volare), il grande amore per Dori, la giovinezza spensierata con Paolo Villaggio ed il dramma del sequestro. Marisa Fagnani e la sua chitarra sottolineano i momenti più suggestivi con le melodie di Faber, regalando emozioni intense. Non a caso è stata scelta una voce femminile per interpretare le canzoni di Fabrizio De Andrè. Nello sviluppo dello spettacolo rappresenta l’ispirazione musicale e la coscienza del cantautore. Mario Mesiano, regista e protagonista dell’ opera, è rimasto immediatamente colpito dal testo: “Mi sono sentito subito coinvolto fin dalla prima lettura del copione: è una narrazione che passa dai toni delicati e nostalgici a quelli comici o drammatici con una straordinaria delicatezza, accompagnando lo spettatore in una sorta di percorso magico. Mi è capitato di commuovermi realmente durante le prove e questo, per un attore professionista, è segno di una grande partecipazione emotiva”.

La scena, abbastanza scarna, vuole sottolineare l’essenzialità dei temi cari a De Andrè. Al centro del palcoscenico alcune piante d’ulivo rappresentano la terra ligure e fanno risaltare l’amore di Fabrizio per la campagna ed il suo mondo fatto di cose semplici e di sentimenti veri. Il tavolino da osteria è, di volta in volta, il punto di incontro con Villaggio o con Dori oppure il povero desco del sequestratore sardo.

Il cast è completato da Giorgio Caprile nel ruolo di Paolo Villaggio, Sabrina Bonanato in quello di Dori Ghezzi, mentre Carla Migliardi è la dolcissima Nina e Nando Rizzo uno straordinario bandito sardo.

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.