Politica

Acqua pubblica, nuova mobilitazione: concretizzare il referendum, proposto ordine del giorno dei Comuni

acqua pubblica

Savona. Dibattito accesso quello che si è svolto ieri sera alla Festa di Liberazione in corso sul lungomare di Zinola a Savona. “Tutta un’altra acqua” è stato il titolo dell’incontro che ha visto confrontarsi Simona Simonetti portavoce provinciale dei Verdi e consigliere comunale a Finale Ligure, Ciro Pesacane del Forum Ambientalista, Nicola Isetta portavoce provinciale di Sel, Roberto Melone del Comitato Acqua pubblica e Jorg Costantino, membro della direzione nazionale di Rifondazione Comunista e assessore all’ambiente del Comune di Savona.

L’acqua come bene comune e attuare una gestione pubblica alla luce dell’esito referendario. è stato l’incipit della discussione. “Dopo il referendum non si è fatto nulla, tutto sembra come prima mentre ora bisogna passare dalla battaglia che ci ha visto impegnati per il referendum all’aspetto pratico, ovvero ridisegnare il servizio idrico per una gestione totalmente pubblica e a favore della collettività” ha sottolineato la Simonetti.

“Il vero problema è che dopo il referendum esiste di fatto un caos legislativo in materia, da lì bisogna partire per mettere ordine, dal livello nazionale fino agli ambiti locali. Mi auguro che da settembre possa ripartire un percorso che dovrà essere ancora più incisivo rispetto alla battaglia del referendum. Con la crisi economica e le difficoltà dei mercati ci sarà un attacco ancora più frontale da parte della finanza, del mercato e dei privati ai beni comuni, acqua, energia…Beni dei quali non si può fare a meno per ragioni antropologiche, fisiologiche….Bisogna innalzare un muro per respingere questo attacco dalle conseguenza nefaste: le associazioni ed i comitati devono farsi carico del problema ed essere attori protagonisti, visto il vuoto attuale della politica e delle classi dirigenti” ha evidenziato Pesacane.

“Il vuoto normativo c’è – ha ribattuto Isetta -, come amministratore ho notato una confusione totale in materia. Intanto questo, e poi una riflessione politica che deve investire la coalizione di centro sinistra se vogliamo disegnare una alternativa rispetto alla gestione dell’acqua e dei beni comuni. A partire dalla politica nazionale arrivando alla definizione degli ATO territoriali. Per questo da settembre bisognerà chiarire bene gli indirizzi politici su acqua, ma anche energia e ambiente e delineare nel centro sinistra una piattaforma programmatica nuova e rispondente alle volontà espresse dai cittadini, senza incertezze o vie di mezzo”.

Anche per Meloni il vuoto normativo sulla gestione dei servizi idrici e dei servizi pubblici locali in genere resta uno dei principali nodi da sciogliere: “A settembre serve una nuova mobilitazione, dei comitati, delle associazioni e dei cittadini, per non farci privare della grande vittoria dei referendum. L’invito è per l’assemblea provinciale del Comitato Acqua bene comune che si terrà a Savona, per vedere assieme la linea e le iniziative da intraprendere per concretizzare il risultato referendario”.

L’assessore Costantino ha ricordato il ruolo del Comune di Savona come amministrazione pubblica nella battaglia a difesa dell’acqua pubblica, ribadendo la volontà di sedersi al tavolo provinciale che potrà nascere dal mese di settembre e ricordando come sulle fronte delle aziende partecipate, Ata in testa, questa amministrazione comunale ha impostato ogni suo indirizzo sul fatto che restassero società di natura pubblica. “Abbiamo inserito l’acqua come bene collettivo universale anche nello statuto comunale”.

Scetticismo da parte della Simonetti, di Pesacane e dello stesso Meloni sulla costituente dei beni comuni, idea avanzata tra gli altri dallo stesso segretario nazionale Prc Paolo Ferrero ed il sindaco di Napoli Luigi De Magistris: “Non crediamo che le forze politiche e la politica nel suo complesso abbia la forza per una azione di questo genere”.

“Proprio per la stagione di tagli e difficoltà economico-finanziarie che ci aspettano serve una costituente dei beni comuni – ha risposto l’assessore Costantino -. Una costituente non solo di forze politiche ma anche di tutti i soggetti che stanno conducendo una lotto comune sui temi dell’acqua o dell’energia. Un’altra finanziaria è possibile…”.

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