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Violate restrizioni del giudice: torna dentro uno dei responsabili dell’attentato incendiario nel centro di Albenga

Albenga. Le porte del carcere si sono riaperte per Giuseppe Corradengo, 25 anni, residente ad Albenga, uno dei giovani che si era reso protagonista dell’attentato incendiario nel centro storico ingauno nel quale un marocchino aveva rischiato di morire. Il ragazzo nel maggio dell’anno scorso aveva patteggiato per quell’episodio una pena di 3 anni, 7 mesi e 20 giorni che stava scontando con un affidamento in prova. Il 25enne però ha più volte violato le restrizioni che gli erano state imposte dal giudice e così, ieri sera, i carabinieri lo hanno arrestato nella frazione Salea e lo hanno riportato nel Sant’Agostino di Savona.

Secondo quanto ricostruito, la sera dell’incendio, il gruppo di italiani aveva voluto “vendicarsi” di alcuni marocchini, con cui erano venuti alle mani poco prima, appiccando il fuoco alla casa dove gli extracomunitari erano domiciliati, rischiando che, a causa dei fumi dell’incendio, uno di questi morisse. In tutto avevano scelto la via del patteggiamento, per i reati di rissa, incendio doloso e tentato omicidio, cinque giovani: Simon Gheno (4 anni di reclusione), Thomas Selvaggio (3 anni e 7 mesi), Mirco Corradengo (3 anni, 11 mesi e 29 giorni), Matteo Sorrenti (3 anni e 8 mesi) ed appunto Giuseppe Corradengo.

Pene più lievi erano state inflitte a Stefano De Maria e Aimo Passino, imputati per rissa: il magistrato aveva infatti stabilito per il primo una pena di 4 mesi (deve rispondere anche del reato di lesioni volontarie, avendo colpito uno dei due nordafricani con una coltellata ad una gamba), mentre per l’altro una multa da 200 euro.

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