Sanità, Quaini (Idv): “Nessun declassamento. Il vero scandalo è la finanziaria targata Pdl”

Stefano Quaini

Il tema del declassamento di strutture della rete di emergenza in provincia di Savona, continua a tenere banco nel dibattito politico. A prendere la parola è nuovamente Stefano Quaini, presidente della Commissione Sanità della Regione Liguria e esponente dell’Italia dei Valori.

“Ho appreso con curiosità che il Pdl si appresterebbe a raccogliere firme davanti agli ospedali liguri contro la Regione per il presunto (a detta loro) declassamento di alcune strutture sanitarie – esordisce Quaini – La cosa veramente paradossale è che stiamo parlando del partito politico che con anima e corpo dei propri ministri e con una finanziaria da massacro sociale, è il vero cardine dello sfacelo del sistema sanitario. Tutti i cittadini devono sapere che la Liguria è stata al nord, ma generalmente in Italia, la Regione più penalizzata dal governo guidato dal Pdl, che per la prima volta nella storia non ha finanziato quanto dovuto per la quota degli anziani senza contare la batosta di 200 milioni in meno di stanziamento sulla sanita’ da Roma da parte del governo Berlusconi”.

“Inoltre – continua Quaini – non penso che gli esponenti locali del Pdl abitino su Marte e che non conoscano la triste realtà della finanziaria di Tremonti che distrugge in Italia lo stato sociale, le famiglie e dà un colpo mortale al sistema pubblico sanitario e scolastico col chiaro intento di portare avanti una privatizzazione di entrambi i settori e con un forte e ovvio interesse per la sanità privata, vero obiettivo del Pdl. Quindi consiglio a chi come loro vuole stare in mezzo al popolo di cominciare ad attrezzarsi e di raccogliere le firme contro la loro finanziaria, che nel paese sta creando danni incalcolabili e proteste anche tra le stesse file degli amministratori del centrodestra. Non comprendo le critiche ad una Regione che deve fare i salti mortali per garantire i servizi attuali e che viene attaccata dai veri ed unici killer dell’assistenza ai malati, da chi vorrebbe determinare il crollo della sanita’ pubblica e finge di non sapere nulla. Tutti gli ultimi appuntamenti elettorali, referendum in testa, hanno dimostrato la voglia di dire basta ai bugiardi di professione del Pdl”.

“In merito alle note polemiche circa il futuro ruolo dei Pronto Soccorso di Cairo ed Albenga intendo rassicurare entrambi i comprensori sull’impegno mio e di Italia dei valori per il mantenimento dei servizi come avviene ora, 24 ore al giorno e con le attuali dotazioni e potenzialita’. E’ ovvio che il passaggio del provvedimento sia in maggioranza che in commissione sanita’ avviene allo scopo di arrivare alla condivisione di un assetto che deve essere funzionale ed impedire buchi nell’assistenza, ma al contempo Idv politicamente non delega a nessuno la difesa della sanita’ pubblica ed impedira’ ogni tentativo di non dare risposte compiute, andando se necessario allo scontro. Con buona pace dei neofiti della sanita’ e di chi spera di fare polemiche sterili per la propria visibilita’ locale (e non parlo di membri del Consiglio Regionale che fanno il loro dovere, per essere chiaro) saro’ in prima fila a difendere, come sempre ho fatto, sia l’ospedale di Cairo che quello di Albenga, i quali rappresentano punti di riferimento vitali in contesti demograficamente importanti. Esprimo, come ho fatto ripetutamente e di persona, la mia disponibilita’ ai sindaci e a chi vuole difendere la sanita’ senza speculazioni di parte e personalismi. Italia dei valori come sempre sara’ accanto ai cittadini e contro ai professionisti della menzogna che sempre mirano ad indebolire con ogni mezzo la linea di chi ha un solo obiettivo identificato nella salute dei cittadini e nella difesa di tutte le competenze degli ospedali provinciali, che per IDV vanno caratterizzati sempre piu’, ma che nella veste attuale ampiamente svolgono il loro servizio di qualita’, in un momento in cui il governo fa lavorare sempre peggio i lavoratori della sanita’, bloccando per due anni il rinnovo contrattuale e non sostituendo chi va in pensione, allo scopo di far lavorare sempre piu’ chi rimane in trincea e pagando sempre meno, consentendo in tal modo l’aumento delle morti bianche anche in sanita’. Questi sono i temi su cui raccogliere le firme, il resto e’ solo bassa speculazione, fuori dalla realta’ dei fatti”.

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