Economia

Salone Nautico 2011: scommessa aperta sui mercati esteri per risalire la china

Genova. Ancora una volta si accendono i riflettori, con consueto anticipo, sul Salone Nautico che dall’1 al 9 ottobre riunirà migliaia di imbarcazioni e di espositori trasformando Genova nella capitale internazionale dei diportisti. La 51ma edizione della rassegna è stata presentata stamane a Milano. Sara Armella spiega le novità di quest’anno. “Anzitutto – precisa il neo presidente di Fiera Genova Spa – una più razionale organizzazione degli spazi, secondo quanto già richiesto per alcune aree e settori particolari, come quello degli yacht di alta gamma che avrà una reception dedicata per evitare ingolfamenti e affollamenti, con linee di ingresso dedicate. Sicuramente gli ospiti e gli espositori potranno contare su una maggiore agevolazione nella distribuzione degli spazi. Il Salone sarà più semplice da visitare”.

Dal natante più piccolo all’imbarcazione più lussuosa, come sempre saranno rappresentate tutte le categorie merceologiche. Ma questa volta con più intensa attenzione per le occasioni di business rappresentate dagli investitori stranieri. “Si avrà un ampio ventaglio di seminari, incontri e approfondimenti dedicati agli investitori e alla stampa internazionale – conferma Sara Armella – Ne andiamo molto orgogliosi perché Ucina ha organizzato una serie di tavole rotonde non solo sull’economia nautica, ma sulle potenzialità dell’investimento internazionale che rappresentano una fetta importante del Salone e del mercato”.

Il presidente dell’ente fieristico prosegue: “Per rendere il Salone Nautico più attraente rispetto al passato o analoghe iniziative, abbiamo preparato un fitto elenco di eventi a connotazione culturale. Tra questi, molto importante, un concerto del Carlo Felice che andrà in diretta streaming a Time Square, creando un ponte aereo tra Genova e il resto del mondo, in particolare gli Stati Uniti. Vogliamo valorizzare Genova con il suo forte patrimonio protetto dall’Unesco, che rimarrà aperto in orari anche inusuali per i visitatori del Salone. Siamo certi che questa stategia potrà incontrare l’interesse di chi verrà a Genova non solo per la rassegna nautica, ma anche per vedere una città aperta e, ci auguriamo, disponibile”.

Sara Armella, ricordando la collaborazione con la Camera di Commercio ed il tavolo di lavoro del Comune di Genova, annuncia che “si svolgeranno iniziative attrattive per gli ospiti e i turisti, con negozi aperti anche di sera in centro. Sarà un’offerta ‘allegra’ e variegata”. Da poco eletta alla presidenza della Fiera, Sara Armella assicura che “la macchina organizzativa è collaudata e rappresenta l’eccelenza”. “Non vogliamo stravolgerla – afferma – ma anzia migliorare le prospettive, ascoltando le istanze degli imprenditori, degli sponsor e degli ospiti”.

“Il mercato nautico italiano cerca di reagire positivamente alla crisi che lo attanaglia dal 2008” sottolinea, in occasione della presentazione del nuovo Salone Nautico, il presidente di Ucina – Confindustria nautica, Anton Francesco Albertoni. “I segnali incoraggianti derivanti dalle stime relative al primo trimestre 2011, indicano che l’emoragia si è arrestata – dice – Ma i risultati positivi prevalentemente imputabili alla produzione destinata all’export che oggi costituisce i due terzi del mercato globale”.

“Il mercato nazionale sta soffrendo di più ed è sceso dal 55% del 2008 al 25%. La crescita registrata ora – osserva il presidente di Ucina – è in larga misura il frutto della spinta all’internazionalizzazione intrapresa dalla aziende del comparto della nautica che hanno cercato nei mercati emergenti una via di uscita per compensare lo stallo del mercato interno. Ma non tutte le aziende – fa notare – sono attrezzate per operare in mercati lontani come la Cina o l’America Latina e quelle che soffrono di più sono le piccole e medie imprese”.

Sulla base dei dati raccolti da Ucina, il comparto vale oggi poco piu di 3,4 miliardi di euro contro i circa 6,2 miliardi di euro nel 2008. Il biennio 2008-2010, ha precisato Albertoni “è stato sicuramente il peggior momento della storia di questa industria che ha generato una contrazione del fatturato globale di circa 45%”.

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