Politica

Pietra, cantieri Rodriquez. Ciribì (Pdl): “Ecco le nostre proposte per un progetto alternativo”

Pietra L. “Quella della ristrutturazione urbanistica o riqualificazione strutturale ed ambientale delle aree del cantiere navale Rodriquez non è una questione tra la minoranza consiliare e gli operai, quanto piuttosto problema molto rilevante che riguarda tutto il paese e non può pertanto essere artificiosamente ridotto alla salvaguardia di una ventina di posti di lavoro”. Lo dice in una nota il capogruppo del Pdl in Consiglio comunale, Edoardo Ciribì.

“Contro gli operai del cantiere, sia ben chiaro, non abbiamo assolutamente niente, anzi abbiamo sempre detto che per loro si dovevano sin da subito ed ancora si devono individuare soluzioni occupazionali alternative che li ponessero e li pongano nelle condizioni di non rimanere ostaggio di una cassa integrazione che ormai si protrae da anni” aggiunge l’esponente della minoranza.

“Siamo ancora convinti che su un argomento così importante sia indispensabile mettere insieme i più diversi contributi individuali con l’obiettivo di creare soluzioni atte a favorire in modo concreto lo sviluppo sociale, economico e culturale del nostro paese nel rispetto della sua consolidata vocazione turistica”.

“Continuiamo a non condividere l’idea del porto tanto più funzionale all’attività cantieristica ed anche perché troppa è la vicinanza con il porto di Loano, perché temiamo, alla luce delle passate esperienze, più che probabili ripercussioni negative sulle spiagge sia di levante che di ponente, perché andremmo ad oscurare a ponente la vista dell’orizzonte da parte di chi percorre la passeggiata vecchia e nuova” sottolinea ancora Ciribì.

“La realizzazione del porto e del piazzale per il nuovo cantiere così come prospettati necessitano di scaricare a mare centinaia di migliaia di metri cubi di pietre ed altro materiale creando un danno ambientale di notevole entità”.

“Proponiamo ancora l’effettiva prosecuzione della passeggiata a mare, la realizzazione di un’arena per manifestazioni all’aperto sia teatrali che musicali, un museo della civiltà cantieristica e marinara, una piscina di acqua di mare con ampi spazi per elioterapia ed attività fisico-sportive all’aria aperta, giardini con essenze caratteristiche della macchia mediterranea, percorsi e zone di sosta coperti da vegetazione ombreggiante. Ci piacerebbe ragionare anche sull’opportunità di realizzare un sottopassaggio della linea ferroviaria tanto più se per allora il trasferimento a monte, di certo poco stimolato dall’attività di questa Giunta, dovesse ulteriormente tardare”.

“La trasformazione del cantiere dovrà conseguire il reinserimento dell’area nel tessuto urbano del centro storico, riequilibrando i servizi alle esigenze degli abitanti sia residenti che ospiti. Il rapporto tra aree coperte e scoperte dovrà risultare a tutto vantaggio di queste ultime e se ci saranno aree “rubate” al mare queste dovranno risultare ad uso pubblico e non privato”.

“Sosteniamo con forza interventi che tendano essenzialmente a promuovere attività socializzanti, interpretando per intero la zona non più nella sua primitiva definizione, ma piuttosto nella ricreata attitudine agli scambi sociali”.

“Il progetto dovrà così incentrarsi nella definizione di attività particolari, fruibili ed apprezzabili indistintamente da tutti i cittadini di qualsiasi età e da attuarsi mediante opportunità di rapporti reciproci di uso e di multi-funzioni senza particolari vincoli di libertà operativa”.

“Se vogliamo far fare al nostro paese un vero salto di qualità, e la ristrutturazione delle aree del cantiere ce ne dà l’occasione forse unica ed irripetibile per Pietra, dobbiamo cessare i soliti concetti del “meglio che niente” o del “basta fare” conclude Ciribì.

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