Politica

Melgrati: “Clamorosa retromarcia del centrosinistra sul Pronto Soccorso di Albenga”

Marco Melgrati

Albenga. “Nella riunione di ieri pomeriggio ad Albenga, alla presenza dei Capi Gruppo Consiliari della città, e dei Consiglieri Regionali del ponente Miceli, Quaini e con il sottoscritto, c’è stato un improvviso dietro-front sulla possibilità di declassamento del pronto soccorso di Albenga da parte dei rappresentanti del governo di centro sinistra della Regione Liguria, appunto Quaini e Miceli”: lo sottolinea in un comunicato il cosigliere regionale Pdl Marco Melgrati.

“Pur su posizioni apparse convergenti ma differenziate, sia Miceli che Quaini hanno convenuto sulla necessità di mantenere in vita il Pronto Soccorso di Albenga, senza declassarlo a Punto di Primo Intervento. Almeno fino a settembre, quando dovrà essere riconsiderato tutto l’assetto della sanità in provincia di Savona – continua Melgrati – Non possiamo fare un passo in avanti, rappresentato dalla apertura sette giorni su sette del reparto di rianimazione, recentissima e frutto di una battaglia che mi ha visto in prima fila, insieme al Sindaco di Albenga Rosy Guarnieri e a tutto il Consiglio Comunale della città ingauna, e subito fare un passo indietro, rappresentato dal declassamento del Pronto Soccorso”.

“E il fatto che il centro-sinistra, grazie all’intervento di Quaini e Miceli, abbia posticipato a settembre questa valutazione, ci preoccupa, e ci conferma nelle nostre iniziative, sia i manifesti, per portare all’attenzione dei cittadini questo problema, evidenziando anche gli sprechi della Sinistra in Regione, sia la raccolta di firme che ci vedrà protagonisti fuori della porta dei Pronto Soccorso di Albenga e Cairo. E ci preoccupa fortemente che queste perplessità sul declassamento del pronto soccorso di Albenga non siano emerse anche per il nosocomio di Cairo Montenotte. Faremo una battaglia dura per il mantenimento di entrambi i Pronto Soccorso di Albenga e Cairo Montenotte, per le ragioni già espresse, e siamo molto allarmati rispetto a questa decisione, perché i tagli alla sanità stanno facendo venire meno l’offerta sanitaria nel Ponente e nella Val Bormida, quest’ultima in particolare rispetto alle notevoli complessità sotto il profilo della morfologia del territorio e dei collegamenti.
Il fatto poi che dei 142 milioni di tagli alla sanità la giunta di Sinistra ne abbia riservato 36 milioni alla provincia di Savona, con un concetto come al solito Genovacentrico, che nulla ha a che vedere con la proporzionalità degli abitanti sul territorio (1.615.000 abitanti in Liguria, 270.000 in provincia di Savona: la proporzione dovrebbe dare 23.740.00 e non 36 milioni di tagli), ci fa gridare allo scandalo. Stupisce su questa partita il silenzio assordante della nuova amministrazione di sinistra di Alassio, nonostante la riunione di lunedì con i Primari di Albenga, forse preoccupata di non ‘disturbare’ le decisioni dei suoi sponsor, i ‘compagni’ del Partito Democratico”.

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