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Giovane ucciso da pino caduto ad Alassio, processo verso la fine: domani la discussione

Alassio - albero precipitato

Alassio. Si avvia verso la conclusione il processo per la morte di Alessandro Scavetta, il diciottenne di Saluggia (Vercelli) ucciso da un pino caduto sulla via Aurelia, davanti all’hotel Diana, ad Alassio nell’agosto 2008, che vede a giudizio due dipendenti del Comune alassino, Valentino Parolini, responsabile comunale delle aree verdi, e Giuseppe Lagasio, ex dirigente dell’ufficio tecnico, accusati di omicidio colposo. Domani infatti, in tribunale a Savona, verrà celebrata una nuova udienza durante la quale, salvo sorprese, si concluderà la discussione. Il procedimento potrebbe poi subire un ulteriore rinvio per la sentenza.

Alessandro Scavetta era in sella al suo scooter Aprilia 50 e dal centro alassino si stava dirigendo al porto, dove avrebbe incontrato alcuni amici, ma l’improvvisa caduta di un grande pino marittimo non gli aveva dato scampo. L’inchiesta avviata dalla Procura aveva portato al rinvio a giudizio dei due dipendenti comunali. Nel corso del processo sono stati ascoltati numerosi testimoni tra cui i giardinieri municipali ed i consulenti tecnici, nominati dal pubblico ministero Chiara Maria Paolucci e dai difensori degli imputati, gli avvocati Franco Vazio e Fausto Mazzitelli.

Secondo la tesi difensiva la pianta era stata colpita da una tipologia di malattia che non era visibile dall’esterno e, di conseguenza, la caduta non era un evento prevedibile. Per questa ragione, sempre per la difesa, i due dipendenti comunali non avrebbero responsabilità nell’incidente. Anche i consulenti di parte, nominati dai legali dei due imputati, hanno confermato che nessuno poteva accorgersi che l’albero era pericolante e rischiava di cedere.

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