Cairo Montenotte. Dopo il sequestro preventivo di venerdì scorso, oggi, la Procura ha nominato un perito, il dottor Giangiorgio Parodi (ex dirigente delle acciaierie di Cornigliano e grande esperto in materia) per continuare a fare luce sul caso della cisterna dell’Italiana Coke sulla quale sono finiti i sigilli dell’Autorità Giudiziaria. Il consulente, attraverso una serie di accertamenti, dovrà aiutare a capire se nell’utilizzo della cisterna adibita alla raccolta delle acque sono state commesse delle irregolarità. L’Italiana Coke, per la perizia di parte, si è invece affidata al dottor Carlo Solisio.
Stando a quanto emerge dalla Procura della Repubblica e secondo il pm Danilo Ceccarelli infatti, l’attività di pulizia della cisterna, fatta ogni dieci anni, non sarebbe stata eseguita secondo le norme in vigore. Nel mirino degli organi inquirenti presunte violazione nella normativa riguardante lo smaltimento degli scarti di lavorazione industriale.
Per l’azienda è stata semplicemente realizzata una pulizia del macchinario che non rientra nelle procedure previste per i rifiuti. Per la Procura, invece, erano presenti dei sottoprodotti di lavorazione per i quali bisogna attenersi ad altre forme e modalità di smaltimento. Il sequestro nei confronti di Italiana Coke era stato adottato dopo una serie di accertamenti e controlli, partiti a seguito di diverse segnalazioni arrivate sui cattivi odori che hanno caratterizzato l’operazione di pulizia della cisterna.