Cairo, pronto soccorso “declassato”. Comitato Sanitario Valbormida: “Pronti a combattere”

Ospedale

Cairo M. “Ancora una volta si sente parlare solo di riduzioni e tagli e non di risparmi, evitando gli sprechi che tutti ben conosciamo, e tutto sulla pelle dei cittadini”: le parole, accalorate e scandalizzate, sono quelle dei rappresentanti del Comitato Sanitario Valbormida e l’oggetto di tanta indignazione è il tanto temuto declassamento del pronto soccorso dell’ospedale cairese.

“Sappiano le autorità Regionali, Provinciali e Locali – è il monito dle Comitato – che non lasceremo passare questo provvedimento, la popolazione della Valbormida è pronta a ripetere la ‘Marcia dei 4.000’ e più, se necessario, come sarà pronta a difendere con le unghie e con i denti ciò che con fatica ha ottenuto. I nostri politici hanno studiato un po’ di geografia? Sanno qual è la distanza tra Acqui Terme (ultimo presidio a Nord Est) e Savona? E non parliamo dell’ospedale di Ceva al quale già stanno pensando gli amministratori piemontesi. E sanno, i nostri politici, quali sono le condizioni delle strade tra Acqui Terme e Savona? Hanno mai percorso questo itinerario? Magari dietro a qualche TIR, che abbondano su questa strada? La stessa situazione si può evidentemente trovare tra Imperia e Pietra Ligure. Questi due punti di Pronto Soccorso sono indispensabili per la quantità di popolazione che è disseminata su un territorio vasto ed impervio e che non ha mai conosciuto un serio sviluppo della rete viaria”.

“Declassare il Pronto Soccorso significa avere minori risorse nel campo della Cardiologia e dell’Anestesia / Rianimazione e conosciamo innumerevoli casi di persone che senza il Pronto Soccorso di Cairo, sicuramente non sarebbero stati nelle condizioni di giungere in tempo all’Ospedale San Paolo di Savona – continua il Comitato – Sembra di leggere il ‘Libro bianco’ del ministro Maurizio Sacconi che in un’intervista dichiarò ‘la logica del piccolo ospedale di territorio non ha più senso. La strategicità dell’ospedale non sta nella vicinanza ma nelle competenze che garantisce al paziente nel momento del ricovero. Sta nell’interdisciplinarietà che solo grandi strutture possono permettersi’, ma agli ospedali dotati di interdisciplinarietà vogliamo arrivarci vivi. Ancora una volta si conferma la Legge di Coulomb, secondo cui cariche dello stesso segno si respingono, cariche di segno opposto si attraggono reciprocamente”.

“Ci chiediamo inoltre, per quale motivo gli amministratori Regionali e Provinciali da noi eletti e pagati, dopo le loro visite ‘di apostolato’ in campagna elettorale, dove non lesinano strette di mano e sorrisi compiaciuti a tutti quelli che incontrano, siano poi improvvisamente così schivi, riservati, timidi, timorosi e soprattutto super impegnati per evitare di incontrare i cittadini (quelli che li hanno eletti, ma anche quelli che non li hanno eletti poiché sono gli amministratori di tutti) in un’assemblea pubblica. Dopo una costante e reiterata manovra, che giorno dopo giorno, pezzo dopo pezzo, depaupera l’ospedale di Cairo delle sue potenzialità umana e tecnologica, dopo un’incuria e un disinteresse totale per i problemi sul territorio di cui non si vuol parlare, siamo arrivati alla sfrontatezza”.

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