Economia

Banca d’Italia: la Liguria fatica ad agganciarsi alla ripresa

porto vado

Liguria. Nella fase più acuta della crisi internazionale, la caduta dell’attività economica in Liguria è stata meno marcata della media nazionale: il peso dei servizi privati e pubblici, la ridotta propensione all’export, la rilevanza delle produzioni su commessa pluriennale e l’elevata anzianità media della popolazione hanno ritardato la sensibilità al ciclo dell’economia locale.

Ma nel 2010 questi stessi fattori hanno ostacolato l’aggancio alla ripresa economica, contribuendo ad una crescita più modesta rispetto al Paese; andamento proseguito nei primi mesi del 2011. Nell’industria la produzione e gli ordini hanno proseguito nel lento percorso di ripresa avviatosi nel secondo semestre del 2009 ma il livello è rimasto sensibilmente inferiore rispetto al periodo precedente alla crisi.

La dinamica produttiva è stata sostenuta dai settori ad alta tecnologia e da alcuni segmenti della metalmeccanica, mentre la cantieristica e l’impiantistica hanno risentito dell’esaurirsi di alcune lavorazioni su commessa. L’export è dell’1,9%, meno della media nazionale e in netto rallentamento rispetto all’anno precedente.

Nel comparto delle costruzioni l’attività è rimasta debole. Il traffico di merci nei porti liguri è aumentato dell’8,3%, quello dei container del 16,7%, tornando su livelli prossimi a quelli antecedenti la crisi. E’ ancora cresciuto il movimento dei passeggeri (5,1%), grazie al buon andamento del comparto crocieristico. Le giornate trascorse dai turisti nelle strutture ricettive liguri sono diminuite, come nel biennio precedente; la flessione (1,2%) è dovuta alla componente domestica.

Anche sul mercato del lavoro gli effetti più intensi della crisi si sono manifestati con ritardo. Nel 2010 gli occupati si sono ridotti dell’1,2%, più del 2009; colpita in primo luogo la componente giovanile. Il tasso di disoccupazione è aumentato di 0,9%, attestandosi al 6,6%, sotto la media nazionale.

Il ricorso alla cassa integrazione guadagni è cresciuto del 9,9%. Il credito erogato da banche e società finanziarie alle imprese, al netto di operazioni straordinarie e delle cartolarizzazioni, è aumentato del 3,4%; dal punto di vista settoriale i prestiti alle famiglie consumatrici dagli intermediari bancari e finanziari sono aumentati del 4,9%, per l’espansione dei mutui. Tassi di interesse stabili. Sono i dati che emergono dalla Banca d’Italia.

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