Cronaca

Vicenda pedofilia e allontanamento di don Rebagliati: “Parrocchia di Noli abbandonata a se stessa”

Don Rebagliati

Noli. Don Carlo Rebagliati, il “grande accusatore”, insieme a Francesco Zanardi, dei preti savonesi che sarebbero coinvolti in casi di pedofilia, e allontanato tempo fa delle parrocchia di san Pietro e di sant’Ignazio in Tosse, ha preso carta e penna per denunciare una situazione che coinvolge i fedeli di Noli.

“Dopo il mio allontanamento da Noli, per ragioni non ancora ufficialmente comunicate dalla Congregazione della Dottrina della Fede, incominciano gli enormi disagi per la gente che crede ed abita a Noli o vi soggiorna – scrive don Rebagliati – L’unico intento del Palazzo è quello di obbedire a Roma, ‘Roma locuta, causa finita’: a nulla importa lo sconcerto e l’indignazione dei fedeli, che non hanno assolutamente capito ed accettato l’allontanamento del loro parroco”.

Lo stesso don Rebagliati è accusato di aver avuto rapporti in cambio di favori con un maggiorenne che frequentava la sua parrocchia, dal quale è poi stato denunciato, e deve rispondere di induzione alla prostituzione. “A parole la chiesa ufficiale esalta il popolo di Dio – continua il prelato – di fatto nulla è cambiato da quando negli anni ’40 il teologo francese diceva che il gregge del Signore è fatto perché i pastori lo possano benedire e lo costringano alla tosatura. Per protesta nessun nolese si è preso la responsabilità di aprire la chiesa. Nei giorni passati l’ho aperta io alle ore 17 circa e richiusa immediatamente dopo la messa delle 18. Tutto questo in barba alla vocazione turistica di Noli che nella cattedrale ha uno dei massimi monumenti di importanza storico artistica considerevole”.

“E chi fosse interessato a dire una preghiera, fare una visita al Ss. Sacramento, accendere un lume non lo può fare, ma questo evidentemente poco importa a chi ha la responsabilità della pastorale diocesana. Forse è giusto che l’opinione pubblica ne sia a conoscenza” conclude il parroco.

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