Sosta a pagamento al San Paolo: ragazzo ricoverato, rimborso ticket negato

Ospedale San Paolo

Savona. Il pagamento della sosta all’ospedale San Paolo fa fioccare le lamentele. Non solo per la sua natura coercitiva, ma anche per come viene applicata l’esazione. Ieri una coppia savonese ha accompagnato il giovane figlio al pronto soccorso, dove poi il ragazzo è stato ricoverato. I due genitori per questioni di principio, prima di lasciare la struttura ospedaliera, si sono informati sul rimborso del ticket per il posteggio.

Il personale li ha rassicurati sulla possibilità di un annullo del ticket, essendosi loro rivolti al pronto, comunque in caso di codice verde, giallo o rosso. I coniugi hanno lasciato le strisce blu con la loro auto e hanno pagato 1,80 euro di parcheggio. Ritornando, però, a Valloria per ottenere il rimborso, si sono sentiti rispondere picche. Perché il figlio era stato ricoverato (fra l’altro in codice rosso) e non risultava uscito con loro dal perimetro del noscomio.

Un’anomalia che ha sollecitato le proteste della coppia (perché far pagare se il ragazzo è diventato un degente? Pur sempre di emergenza si è trattato). Dalla scorsa settimana nell’area del San Paolo vige il sistema della sosta a pagamento (tranne che per i ciclomotori e le vetture dei dipendenti Asl), 24 ore su 24, per l’intera settimana. E nel caso di irregolarità ci sono addetti pronti a procedere con le sanzioni, assunti dall S.c.t., la società alassina che ha vinto la gara d’appalto per la gestione del park, già titolare dei sistemi che rendono onerosa la sosta al Santa Corona, al Santa Maria di Misericordia e al San Martino di Genova.

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