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Sorpresi con più di 50 kg di droga. Resta dentro Novara, scarcerato il fratello: “Ero nel garage solo per vedere il passeggino”

sequestro 50 kg droga savona

Savona. Uno è tornato in libertà, l’altro dovrà invece restare in carcere. E’ questa la decisione presa, questa mattina, dal giudice per le indagini preliminari Donatella Aschero sul caso dei due fratelli savonesi finiti in manette nella serata di venerdì con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio e traffico di ingenti quantità di sostanze stupefacenti. In carcere deve restare Salvatore Novara, 38 anni, residente in via Bresciana ed impiegato presso una ditta che si occupa di installazione di cavi telefonici, mentre è di nuovo libero Saverio Carlino, di 31, residente in via Silvestre e Allemande e che risulta essere disoccupato. La polizia aveva sequestrato alla coppia 50 chilogrammi di hashish, 1 chilo di cocaina pura in pani (che tagliata avrebbe permesso di ricavare circa 4 chili di sostanza) e, per finire, altri 2 etti di marijuana. Droga che era nascosta in parte in un garage del quartiere savonese di Legino ed in parte nell’abitazione e nella cantina di Novara.

Il gip ha convalidato l’arresto per entrambi ma, nel caso di Carlino, ha respinto la richiesta di misura cautelare per “carenza d’indizi”. Nel corso dell’interrogatorio lo stesso Carlino, assistito dall’avvocato Fabrizio Biale, ha ribadito più volte la sua estraneità ai fatti: “Non sapevo nulla della droga, sono andato nel garage di mio fratello per vedere il passegino che mi serviva per mio figlio”. Lo stesso difensore sostiene che nelle carte a sua disposizione non venga fatta menzione del fatto che la droga fosse nascosta proprio nel passeggino: “Il mio assistito si trovava nel garage con il fratello solo per vedere il passeggino all’interno del quale peraltro non mi risulta che ci fosse della droga”. Sempre secondo l’avvocato di Carlino inoltre i due fratelli non sarebbero stati bloccati all’interno del garage ma solo dopo che si erano allontanati in motorino da lì e si trovavano sotto casa del suo cliente.

Nessuna risposta invece è arrivata da Salvatore Novara, assistito dall’avvocato Dominque Bonagura, che ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. La posizione di Novara, almeno sulla “carta”, sembra essere senza dubbio più grave: nel garage che lui utilizzava c’erano 40 chili di hashish ai quali se ne devono aggiungere altri dieci, che sono stati trovati nella sua cantina in via Bresciana, oltre ad un chilo di cocaina e due etti e mezzo di marijuana. Nel suo appartamento inoltre la polizia aveva ritrovato tre cutter, altrettanti bilancini di precisione e tutto il materiale utile a confezionare lo stupefacente in dosi. Infine nel comodino di Novara era stata trovata una dose di cocaina e 750 euro in contanti, anch’essi finiti sotto sequestro.

In queste ore gli accertamenti degli investigatori proseguono, ma è chiaro che una svolta sulla posizione di Carlino potrebbe arrivare proprio dalle dichiarazioni che il fratello potrebbe fare nei prossimi giorni davanti al gip: se Novara si assumerà tutte le responsabilità, di conseguenze, alleggerirà la posizione del suo presunto complice.

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