Vado Ligure. Al termine del secondo incontro dell’amministrazione comunale di Vado Ligure in merito alla questione del Riviera Basket, il sindaco Attilio Caviglia spiega il proprio punto di vista.
“Bisogna in primo luogo salvaguardare le persone che con i loro impegni hanno cercato di creare questa realtà – dichiara il primo cittadino vadese -. Si tratta di una realtà che probabilmente ha fatto il passo più lungo della gamba ma bisogna in qualche modo provare a sostenerla. Ma prima ci vuole una riflessione attenta da parte della dirigenza e di tutto il consiglio comunale per vedere come salvaguardarla. Ma ripeto: deve essere salvaguardata in un’ottica globale, in una città che ha un’altra serie di realtà che devono essere poste sotto attenzione. Alcune di queste sono particolarmente delicate, come quelle del volontariato legate alla Croce Rossa, all’Avis, alla Protezione Civile, all’Aib. Anche queste devono essere rivitalizzate e fortificate”.
Riguardo alla discussione con Ghizzinardi, Caviglia sottolinea: “La gente può interpretare la questione pensando che se si spendono questi soldi per lo sport allora c’è la possibilità di aumentare i contributi e le aziende sponsor hanno la possibilità di assumere altre persone. Rischiamo di dividere la città tra coloro che sono favorevoli allo sport e coloro che cercano lavoro o casa. Credo che il compito di un sindaco sia cercare di equilibrare queste istanze ed è molto complicato”.
Per la salvaguardia del settore giovanile è stato preso ad esempio da alcuni il settore della bocciofila, riconoscendo un minor valore sociale di quest’ultima. “Esiste un movimento giovanile come esiste un movimento di pensionati. Il bilancio della bocciofila è di 38 mila euro ed è giusto che ci sia perché grazie ad essa si ritrovano e passano il proprio tempo insieme più di trecentocinquanta iscritti. Anche quella è una fascia di età che va protetta, come quella dei bambini”.
“Il Comune di Vado – spiega Caviglia – ha votato un mese fa il Patto per la Scuola. Questo comprende una serie di pomeriggi legati ad una serie di attività che si potranno fare in paese. E’ una richiesta di aiuto al mondo dello sport, alla ludoteca, alla scuola di musica. Questa è la realtà del pomeriggio vadese, perché quando entrerà in vigore totalmente la riforma Gelmini e non avremo più i pomeriggi di rientro, la collettività si dovrà attrezzare per rispondere alle esigenze della famiglie”.