“Ritorno ad Itaca”, mostra antologica di pittura a Garlenda

Castello Garlenda

Garlenda. “Ritorno ad Itaca” è una mostra antologica d’arte contemporanea della pittrice Carmen Spigno che si terrà a Garlenda, presso il castello Costa del Carretto, dal 2 al 31 luglio. L’inaugurazione avrà luogo sabato 2 luglio alle ore 18,30 con un cocktail di benvenuto.

Diversi gli obiettivi prefissati dagli organizzatori. In primo luogo far conoscere il percorso evolutivo seguito da un artista nel corso degli anni, attraverso la presentazione dei primi lavori scolastici, basati su tecniche tradizionali, a quelli di rielaborazione di forme e colori e di ricerca e sperimentazione di materiali e tecniche nuove, mediante l’uso della “terra”.

Poi, comunicare agli altri, e soprattutto ai giovani, la bellezza di “fare arte” con un mezzo semplice e quotidiano come la terra, organizzando anche stages e laboratori di pittura con tale materiale. Quindi, portare le giovani generazioni, ma anche la gente comune, soprattutto quella metropolitana, a riscoprire, amare e rispettare la natura, la “Madre Terra” da cui tutti proveniamo. Per finire, far comprendere che il percorso per ritrovare ed attuare l’amore ed il rispetto verso la natura è come un viaggio di ritorno per ritrovare le proprie origini e la propria serenità interiore. È un “Ritorno ad Itaca”.

“Ritorno ad Itaca” è il titolo della mostra antologica di Carmen Spigno. L’espressione nasce dalle parole di Paulo Coelho nel volume “Lo Zahir”, che narra il travagliato percorso compiuto dal protagonista per ritrovare il punto focale della sua esistenza, proprio come fece Ulisse nel suo lungo errare verso Itaca.

Ma Itaca non è da intendersi solo come una mèta materiale e concreta, è anche e soprattutto una mèta interiore per raggiungere la quale occorre che ognuno svolga su di sé un impegnativo lavoro di ricerca interiore per liberarsi da quelle convenzioni e tabù che si sono insediati nel suo animo nel corso della vita, limitandone la libertà e l’autonomia.

Il “Ritorno ad Itaca” è dunque una metafora della vita, del viaggio che ognuno di noi compie nell’evolversi del tempo, costituito da esperienze positive e negative, da gioie e da dolori, da lotte e compromessi… fino a giungere al momento del riposo e della tranquillità.
È un viaggio che ci permette di “…tornare al linguaggio magico, all’alchimia, all’idea della Dea Madre, alla libertà di fare quello in cui crediamo…” (Paulo Coelho).

“Per me, che uso la terra vergine per dipingere – dichiara Spigno -, questo percorso è un vero ritorno alla natura, in senso letterale e metaforico; io uso la terra stessa per dire tutto l’amore che nutro verso di lei, con i suoi colori e profumi, le albe e i tramonti, le praterie e le montagne, le foreste, i deserti, i rumori, i silenzi, i popoli e le civiltà. E nel contatto diretto con la terra sento di poter tornare ad una vita semplice, regolata dalle leggi nella natura e non da quelle del potere e del guadagno ad ogni costo e di capire meglio e rispettare anche il passato, poiché in esso sono contenute le risposte per il futuro. In questo modo ognuno di noi potrà raggiungere la sua Itaca”.

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