Pietra L. Si è avvalso della facoltà di non rispondere, questa mattina, nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Donatella Aschero, Glendi Hushi, detto “Roni”, 33 anni, uno degli albanesi finito in manette nell’ambito dell’operazione antidroga, denominata “Orchidee”, che ha smantellato un’organizzazione criminale, composta da albanesi ed italiani, che gestiva un grosso giro di spaccio di cocaina e marijuana, tra Pietra Ligure e Loano. L’uomo considerato uno dei personaggi di spicco dell’organizzazione criminale ha quindi preferito fare scena muta enon fornire chiarimenti sulla sua posizione.
Hushi era finito in manette l’11 settembre scorso quando era stato intercettato dai militari dopo essere uscito dal casello di Finale Ligure: a bordo del suo furgoncino Mercedes era stata ritrovata oltre un chilo di marijuana. Le quattro persone finite ai domiciliari, Ermir Bakillari, di 42 anni, E.V., detto “Nesti”, di 25, Samuel Comandù, di 22, e Enzo Di Benedetto, di 50, e le quattro che hanno l’obbligo di comparizione quotidiana, Edmond F., di 37 anni, Alket K., di 37, Gianmario Z., di 40, Luca S., di 28, e Mohamed S., di 37, saranno invece ascoltati lunedì.