Neirotti già alle prese con i conti: “L’Asl dovrà fare grossi sacrifici con un’operazione chirurgica di risparmio”

Flavio Neirotti

Savona. Sorridente e soddisfatto il direttore generale dell’Asl 2 Savonese Flavio Neirotti il giorno dopo la sua riconferma ai vertici della sanità savonese. “Sono molto felice del mandato che è stato rinnovato e voglio ringraziare il presidente Burlando e l’assessore Montaldo per la fiducia riposta nei miei confronti, sia dal punto di vista personale che da manager sanitario – afferma Neirotti – Era circa mezzanotte quando il governatore Burlando mi ha telefonato direttamente per comunicarmi la nomina e augurarmi buon lavoro. Ho già ricevuto molte telefonate da parte dei sindaci, così come da medici e primari che hanno voluto evidenziare l’importanza della continuità dirigenziale per l’Asl 2 Savonese”.

Venerdì in Regione ci sarà l’incontro con i direttori generali, nel quale si parlerà soprattutto dei tagli economici già da tempo annunciati. Per il Savonese si tratta di 36 milioni di euro in meno. “Burlando ha detto che le Asl dovranno fare grossi sforzi e sacrifici e che si dovranno sviluppare politiche di accorpamento che interesseranno tutte le strutture di territorio” ricorda Neirotti, puntualizzando: “Un’operazione chirurgica di risparmio, senza alterare i livelli assitenziali”.

“Dopo aver fatto il punto con la Regione, sarà mio compito convocare subito il collegio dei direttori di dipartimento e già da luglio iniziare a vedere le politiche di accorpamento e i tagli che verranno praticati – aggiunge Neirotti – Proprio in questo momento difficile sul fronte finanziario per la sanità, tutti dovranno fare un passo indietro ed evitare campagne campanilistiche che non portano ad alcun risultato e trovare le soluzioni migliori e più economiche, avendo solo a riferimento la programmazione sanitaria e l’ottimizzazione dell’offerta medico-assistenziale”.

Parole che riecheggiano le dichiarazioni odierne dell’assessore regionale Claudio Montaldo, che ha invitato i sindaci del Savonese (con riferimento scontato a Savona ed Albenga) a mettere da parte i localismi per avere una visione più organica della strutturazione sanitaria locale. “I sindaci non devono litigare. E’ la Regione che ha fatto la programmazione sanitaria” ha commentato Montaldo. E ancora: “Ai nuovi direttori generali chiediamo di attuare il piano della Regione e di metterci del loro, svolgendo un lavoro attento per l’azienda. Bisogna garantire i servizi riducendo tutti i costi non assistenziali. Finché sarà possibile, si dovrà fare così. I direttori sono persone di grandissima qualità che dovranno affrontare questa sfida importante”.

“Dobbiamo aggredire i temi strutturali dell’organizzazione del sistema sanitario, andando ad incidere sulle teste – ha detto l’assessore ligure alla salute – Non a caso ci dirigiamo verso la riduzione di un centinaio di posti di direzione, sulla base dei nuovi parametri dell’Agenzia Nazionale. Quindi i primari avranno un nuovo ruolo. Il sistema va riformulato sia dal punto di vista clinico sia amministrativo. Bisogna inoltre riorganizzare il sistema dell’emergenza, la porta d’accesso dei cittadini, in base alla qualità dei servizi. I pronto soccorso devono avere le specialità che servono”.

Nella giunta regionale la vera discussione ha riguardato proprio l’Asl 2, indice delle polemiche politiche che da tempo riguardano la sanità savonese. Anche se il governatore regionale ha voluto sgombrare il campo dai dubbi: “Sono state scelte tecniche e non politiche, abbiamo incaricato le persone che riteniamo più adeguate a gestire la sanità” ha detto Burlando.

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