Movida e serate “alticce”, Fasciolo (Silb): “Non è colpa dei gestori dei locali se qualcuno eccede”

movida, discoteca, alcol e giovani

Il caldo, l’euforia delle notti estive, le ferie che invitano a fare le ore piccole, e i locali all’aperto che si moltiplicano e offrono ogni tipo di divertimento: tutti ingredienti che, se non vengono shekerati nel modo giusto, possono rendere le serate rivierasche un po’ agitate.

Come quella di alcuni ragazzi che, lunedì sera, in occasione dell’inaugurazione delle serate andoresi in spiaggia a “Le Rocce di Pinamare”, hanno alzato il gomito finendo per litigare e spintonarsi e costringendo i carabinieri di Alassio ad intervenire. Il colpevole di questi eccessi è sempre uno: l’alcol che, mischiato ad uno scarso senso della misura in particolare di alcuni giovanissimi, è capace di provocare disastri. Si è discusso spesso su limiti di somministrazione di bevande all’interno dei locali pubblici, della responsabilità o meno dei gestori, della necessità, secondo alcuni, che vigilino di più, e delle misure da adottare per scongiurare il fenomeno.

“Si tratta di episodi comunque isolati – dice Fabrizio Fasciolo, presidente del Silb, il sindacato aderente a Fipe-Confcommercio che riunisce le imprese che operano nell’intrattenimento da ballo, commentando l’episodio di lunedì notte – I gestori dei locali si rivolgono spesso alle forze dell’ordine per chiedere aiuto e questo dimostra la loro buona fede. Non possono avere la responsabilità diretta se qualcuno ordina una bottiglia e, invece di dividerla con gli amici, se ne beve mezza da solo. La cultura della legalità fa parte del ‘bagaglio’ degli addetti ai lavori. Si tratta di professionisti che offrono divertimento, ma nei limiti della legalità e senza eccessi: non hanno colpa se qualcuno perde la testa”.

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