Politica

Graduatorie dei docenti, Barbieri (Idv): “Il Ministro Gelmini non ha saputo gestirle”

Gianfranco Barbieri, Albenga

Albenga. A seguito delle esternazioni fatte dal movimento Giovani Padani di Savona in merito alle graduatorie dei docenti per l’assegnazione delle cattedre per il prossimo anno scolastico, il responsabile cittadino di Albenga di Italia dei valori, Gianfranco Barbieri, interviene per esprimere la propria solidarietà agli stessi docenti di Savona e a tutto il personale docenti italiano.

“Come al solito – afferma Barbieri – la Lega Nord non perde occasione per fare demagogia e speculare sulle disgrazie della gente, alimentando continuamente il seme dell’odio, mettendo in contrapposizione italiani e immigrati, insegnanti del nord e insegnanti del sud, eccetera”.

“In merito alla questione delle graduatorie dei docenti – prosegue -, informiamo i Giovani Padani di Savona che la querelle va avanti da parecchio. Un paio di anni fa l’associazione Anief ha fatto ricorso (15 mila ricorrenti) contro l’inserimento in coda dei docenti che cambiano provincia, ma poi il parlamento, in sede di conversione del cosiddetto salva-precari, ha votato una norma voluta dal Ministro Gelmini che lo prevede. Per il Tar del Lazio però questa disposizione viola palesemente gli articoli 24 e 113 della Costituzione”.

“Il Ministro Gelmini – sottolinea Barbieri – dovrebbe prendere atto di non essere stata capace di gestire le graduatorie del personale docente, dovrebbe assumersi la responsabilità di aver creato un profondo danno erariale alle casse dello Stato e sanare la posizione dei ricorrenti aventi diritto, senza nulla togliere ai docenti già individuati nei contratti, come da prassi corrente”.

“Per noi dell’Italia dei valori – afferma -, la sentenza ‘spacca via ogni dubbio anche a chi, in questi giorni, ha proposto la proroga delle graduatiorie in emendamenti specifici al Milleproroghe in discussione al Senato: è evidente, infatti, che un blocco o una cancellazione delle stesse graduatorie violerebbe i principi richiamati dal giudice delle leggi. A fronte dei danni incalcolabili causati dalle norme eufemisticamente definite ‘eccentriche’ dalla consulta, alla Gelmini non resta che un ultimo atto di dignità: rassegnare le dimissioni”.

“Pertanto – conclude Barbieri -, mentre i Giovani Padani si impegnano a scendere in piazza per tutelare i diritti dei docenti di Savona, noi dell’Italia dei valori ci impegneremo per chiedere le dimissioni del Ministro Maria Stella Gelmini a tutela di tutti gli insegnanti della scuola pubblica italiana”.

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