Cronaca

Caso Bruno, il prof. Quaglieni: “Il digiuno di Pannella anche per il giovane Tomaso”

Tomaso Bruno

Albenga. Un appello a Marco Pannella per attivare i canali diplomatici in grado di accelerare la risoluzione del caso Tomaso Bruno. A lanciarlo è il professor Pier Franco Quaglieni, storico del Risorgimento e direttore del “Centro Pannunzio e della Scuola di Alta Formazione Storica”.

Il giovane Tomaso è detenuto da oltre un anno con l’accusa di aver ucciso in India, insieme con Elisabetta Boncompagni di Torino, il loro compagno di viaggio, Francesco Montis, originario della Sardegna, mentre alloggiavano in hotel. La sua vicenda giudiziaria è un susseguirsi di ritardi e intoppi burocratici.

“Caro Marco – si legge nella lettera-appello – voglio segnalarti il caso di Tomaso Bruno, originario di Albenga, che è trattenuto in carcere in India da oltre un anno in attesa di un processo che viene perennemente rinviato. La famiglia Bruno ha interessato del caso le più alte autorità, a partire dal Ministro degli Esteri e dal presidente della Commissione Esteri delle Camere. Appare abbastanza evidente che non tutti i passi diplomatici e politici siano stati percorsi da parte italiana perché il giovane Bruno abbia una giustizia giusta e rapida”.

“Ti chiedo – scrive il professor Quaglieni – in nome di una solidale e vecchia amicizia, che risale agli anni in cui sotto la tua guida combattemmo la battaglia per il divorzio, di occuparti del caso di Bruno perché il tuo digiuno gandhiano forse verrà capito dalle autorità indiane più dei tiepidi e comunque inutili interessamenti delle autorità italiane”.

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