Urbe. Nel settembre del 2007, ad Urbe, ad un centinaio di metri da casa sua, era scoppiato un incendio boschivo. Dai rilievi effettuati dalla Forestale era emerso che il rogo si era originato da un cumulo di cenere e calcinacci, gli stessi che i militari avevano ritrovato all’interno della sua stufa.
Per questa ragione Massimo Leopizzi, che in quel periodo era agli arresti domiciliari, è stato condannato ad un anno e sei mesi per aver procurato il rogo. Un’accusa dalla quale, peraltro, l’uomo si è sempre difeso negando di essere il responsabile.
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