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Assessore pietrese a giudizio, precisazioni dei legali: “Mai chiesto di cancellare una multa”

Savona Tribunale

Pietra Ligure. Lunedì scorso si è aperto, con un’udienza filtro, in tribunale a Savona, il processo che vede a giudizio, con l’accusa di tentata concussione e furto aggravato, l’assessore alle finanze di Pietra Ligure, Mariangela Palazzo. Le accuse contestate alla Palazzo hanno preso le mosse da un episodio del 2009 quando l’assessore venne multato da una vigilessa e, secondo l’accusa, protestò con il sindaco (il quale poi convocò anche il comandante della polizia municipale per chiarimenti). Dopo che la multa verbalizzata all’assessore (che peraltro era stata regolarmente pagata) sparì dall’ufficio (era il marzo del 2009) del suo collega con delega alla polizia municipale, di quel furto fu accusata proprio la Palazzo.

In merito a questa intricata vicenda i legali che difendono l’assessore pietrese, gli avvocati Maria Teresa Bergamaschi e Roberto Zibetti, hanno voluto fare alcune precisazioni sulla posizione della loro assistita: “Lunedì 23 maggio ha avuto luogo presso la Procura di Savona la già da tempo programmata udienza inerente la vicenda che ha interessato la nostra assistita, rag. Mariangela Palazzo. Nessuna novità di rilievo è emersa nel corso del procedimento, in cui abbiamo provveduto a depositare la, per noi, inequivocabile, documentazione probatoria a discarico delle responsabilità che si vorrebbero ascrivere alla medesima. Documentazione ancor più inequivocabile se si considera che neppure un singolo documento è stato, invece, prodotto dalla pubblica accusa”.

“Ciò che, tuttavia, preme sottolineare è il fatto che, ancora una volta, come già puntualmente avvenuto in coincidenza di tutte le precedenti udienze, su alcune testate giornalistiche locali sono stati pubblicati articoli con toni sensazionalistici e diretti a sottoporre ad una ‘gogna’ mediatica la nostra assistita – precisano ancora i legali -. Abbiamo letto titoli generici ed allusivi come ‘l’assessore Palazzo alla sbarra’ non certo tesi ad informare i cittadini, ma solo a creare un facile sensazionalismo. Vero è che l’intero articolo è stato rimosso ma, intanto, migliaia di persone avevano già avuto l’opportunità di leggerlo”.

Gli avvocati Bergamaschi e Zibetti sottolineano come, a fronte di un gran parlare delle presunte responsabilità della loro assistita, non si sia mai parlato della denuncia presentata dalla stessa: “Non si comprende, d’altra parte, la ragione per cui in tali articoli si continui a riferire, pur in termini ipotetici, la solita ricostruzione recante imprecisioni ed allusioni a danno dell’immagine della rag. Palazzo, mentre nessun giornale si è premurato di occuparsi della denucia-querela inerente i reati di falso ideologico, favoreggiamento ed omessa denuncia di reato che la rag. Palazzo, per la medesima vicenda, ha da tempo avanzato e per cui pendono indagini presso la Procura di Savona”.

“Siamo, in ogni caso, costretti a ribadire, per l’ennesima volta ed a chiarimento delle numerose imprecisioni riscontarte negli articoli pubblicati, che la rag. Palazzo ha regolarmente pagato la multa oggetto del giudizio (il bollettino di pagamento è stato depositato agli atti) e si è, invece, lamentata, come suo preciso dovere di assessore al bilancio ed in nome di numerosi cittadini che alla medesima si sono rivolti, della ritenuta irregolarità dell’operato di alcuni componenti del locale Comando di Polizia Municipale. Mai è stata chiesta alcuna cancellazione della multa” osservano ancora i legali della difesa.

“Quanto al del tutto presunto furto, non possiamo che aggiungere, all’esito dell’udienza, che la Procura ha omesso, in sede dibattimentale, la benché minima allegazione, fomentando ogni ambiguità sull’oggetto del ritenuto illecito – ancora non abbiamo capito esattamente quali documenti sarebbero stati sottratti – e corroborando gli esiti degli accertamenti da noi posti in essere, dai quali è risultato che la documentazione inerente la multa contestata mai sarebbe stata formalmente trasmessa al Comune. Non solo dunque non risulta che quella documentazione si trovasse presso la sede comunale, dove sarebbe avvenuta la sottrazione, ma se lo fosse stata la rag. Palazzo, nella sua qualità di consigliere comunale, ne avrebbe avuto piena e gratuita disponibilità, senza avere alcun interesse ad impossessarsene furtivamente” aggiungono gli avvocati Bergamaschi e Zibetti.

“Ricordiamo che non solo la rag. Palazzo, ma anche numerosi cittadini pietresi hanno ritenuto di avanzare più di un dubbio sull’operato di alcuni Vigili di Pietra Ligure ed hanno presentato un esposto per il quale risultano tuttora in corso le indagini. Evidentemente, nella città di Pietra Ligure, le critiche non sono ammesse e la rag. Palazzo sta pagando a caro prezzo la propria decisione di portare legittimamente all’evidenza degli organi preposti una situazione che riteniamo essere sotto gli occhi di tutti ma che nessuno vuole affrontare” concludono gli avvocati Maria Teresa Bergamaschi e Roberto Zibetti.

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