Area marina di Bergeggi “sorvegliata speciale”: più controlli in vista dell’estate

Bergeggi

Bergeggi. E’ nuovamente operativa dopo la firma del Comandante della Capitaneria di Porto di Savona, Capitano di Vascello Enrico Moretti, e del Direttore dell’Area Marina Protetta di Bergeggi, dottor Simone Bava, la convenzione tra Guardia Costiera e amministrazione comunale che annualmente permette di incrementare, nel periodo maggio-ottobre, i controlli di tutela ambientale nell’area protetta, creata nel 2007 intorno all’Isola di Bergeggi, controlli che la Guardia Costiera già effettua nel corso dell’anno durante i propri servizi d’istituto.

L’accordo prevede che i controlli effettuati durante l’intero corso dell’anno dalla Capitaneria di Porto di Savona durante i propri servizi d’istituto vengano progressivamente aumentati con l’avvicinarsi dell’estate; nei mesi di luglio e agosto, le motovedette della Guardia Costiera e i Nuclei Difesa Mare garantiranno almeno 36 ore di permanenza settimanali nell’area, con particolare attenzione alle giornate di sabato e domenica. Per far fronte alle spese aggiuntive il Comune di Bergeggi interverrà corrispondendo una quota rilevante dei consumi di carburante.
L’azione di controllo e prevenzione, accompagnata da una forte attività di informazione sulle disposizioni contenute nei regolamenti di gestione dell’area marina protetta, ha già dato nella stagione balneare 2010 ottimi risultati, con una forte diminuzione dei comportamenti illeciti (circa il 70% in meno rispetto ai tre anni precedenti); numerosi esperti e i subacquei che, nel rispetto del regolamento, frequentano la zona di mare, hanno già rilevato ripetutamente un forte incremento della fauna ittica, collegabile con ogni probabilità alla diminuzione dello sforzo di pesca.

A questa azione preventiva si accompagnano anche gli inevitabili interventi repressivi, in particolare di quelle attività totalmente vietate nell’area (pesca sportiva subacquea, transito di navi da diporto e moto d’acqua), con frequenti controlli mirati anche a far sì che le unità da diporto non superino i rigorosi limiti di velocità (5 nodi nella zona B, 10 nodi nella zona C) imposti sia per la tutela ambientale sia per la salvaguardia della vita umana in mare.

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