Albenga, accorpamento medie: interviene il preside delle “Mameli – Alighieri”

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Albenga. Tommaso Berruti, preside dell’istituto secondario di primo grado “Mameli – Alighieri” di Albenga, interviene in merito al caso dell’accorpamento delle scuole medie ingaune nel complesso di via degli Orti.

“Mi permetto di intervenire in questo dibattito – dichiara Berruti -, anche se avrei voluto non farlo, come non l’ho fatto nei mesi scorsi quando la polemica era molto più aspra e gli articoli in merito erano all’ordine del giorno. Non sono voluto intervenire perché ho preferito lavorare per il bene della scuola nel suo complesso e dei singoli alunni in particolare. Inoltre non volevo essere trascinato in una polemica di cui in verità credevo si fossero ormai spente le eco. Ma ora che vengo definito ‘silente preside’ in aiuto del sindaco, penso che sia venuto il momento di fare chiarezza”.

“L’accorpamento non è una novità del presente anno – spiega il preside -, ma è stato deciso già da tempo ed è quindi un dato di fatto. In secondo luogo, il tema della sicurezza. Leggo: ‘il Comune lascia alla provincia le aule messe in sicurezza per le scuola medie…’ e poi, ancora “una battaglia di civiltà in nome dei nostri figli, per la loro sicurezza…”. Cavalcato come arma per combattere la guerra contro il trasferimento degli alunni dal plesso di via Lungocenta (Paccini) in via degli Orti, è quindi uno degli argomenti che maggiormente trapela dagli articoli: le aule situate nel plesso Paccini non sono in una situazione di maggior sicurezza di quanto non lo siano le aule situate nel plesso di via degli Orti, soprattutto dopo che saranno portati a compimento i lavori di adeguamento. Questo è stato appurato dall’ingegner Ferrari, tecnico preposto alla sicurezza della scuola media, sia in relazione alla situazione attuale sia a quella futura in base alla progettazione prodotta ed esaminata unitamente al tecnico progettista ingegner Edgardo Badoino”.

“In riferimento alla frase ‘… i nostri ragazzi (spostati) in aule piccolissime ed anguste…’ ciò in evidente riferimento al trasferimento degli alunni dal plesso Paccini a quello di via degli Orti – sottolinea Berruti – anche in questo caso occorre chiarire che nella struttura di via degli Orti saranno disponibili trenta spazi – aula con un’ipotesi di diciannove classi (tredici aule di 41/42 mq e sei aule di 54/63 mq) con la possibilità di sette laboratori (uno di arte, uno di lingua, uno di scienze e due di informatica, due ancora da destinare), due spazi utilizzati per uffici di segreteria e uno per l’archivio. Non penso si trattino di aule ‘piccolissime ed anguste'”.

“Inoltre – afferma il preside – in merito alla questione che ‘…il progetto di ristrutturazione delle scuola medie di via degli Orti è pensato per 500 alunni, quando è certo che gli alunni saranno di più’, faccio notare che anche in questo caso mancano dati precisi: gli alunni del prossimo anno scolastico saranno 150 nelle future terze medie, 172 nelle future seconde e 140 nelle future classi prime. Totale 462”.

“Veniamo ora alla capienza delle aule: tutte le future classi terze (ammesso che tutti i ragazzi siano promossi) sono di numero limitato: cinque di 21 alunni, una di 22 ed una di 23 alunni, quindi in grado di occupare sette aule di 41/42 mq. Le future classi seconde in numero di sei (ammesso che tutti i primini vengano ammessi alla classe successiva) potranno occupare tranquillamente i sei spazi – aula di 54/63 mq. Per le rimanenti classi resto in attesa dell’organico di fatto da parte del C.S.A. di Savona a cui ho comunicato la situazione”.

“‘Oltretutto gira voce che le iscrizioni reali siano più numerose di quelle ipotizzate e che Leca, stivata come non mai, non possa accogliere tutti gli iscritti…’. In merito a tale questione – precisa Tommaso Berruti -, le iscrizioni non sono più numerose di quelle ipotizzate, non dico ipotizzate dallo scrivente, ma consegnate, ad iscrizione avvenuta sia al Consigliere delegato all’istruzione, sia alla minoranza consigliare, e per la città di Albenga le iscrizioni sono di 233 unità: 140 (come sopra riportato) per l’ipotetico plesso unitario di via degli Orti e 95 per il plesso di Leca, dove certamente più di 70 nelle tre classi prime non potranno essere accolti. E i 25 alunni in esubero? Non ho intenzione di forzare le decisioni di nessuno, ma di prendere unitamente alle famiglie la decisione migliore per il futuro triennio dei loro figli, ma anche se tutti dovessero decidere di trasferire i loro figli nel plesso di via degli Orti non supereremo mai la quota di 500 alunni. Ho cercato di essere più tecnico possibile – conclude – per evitare qualsiasi tipo di polemica sperando di avviare una proficua collaborazione con tutti”.

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