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Savona, tunisina di 29 anni occupa con le sue due bimbe un alloggio dell’Arte

via Romagnoli Savona

Savona. Si è allontanata, insieme alle sue due bimbe di tre anni, da una casa-alloggio “protetta” e ha, di fatto, occupato un’appartamento di proprietà dell’Arte di Savona in via Romagnoli, al civico numero 35. Protagonista di questa storia una ventinovenne tunisina, sposata con un connazionale ed in Italia con un regolare permesso di soggiorno. La donna avrebbe occupato l’alloggio di via Romagnoli, libero da qualche tempo dopo il decesso dell’inquilino, tra sabato e domenica. La presenza della tunisina e delle sue figlie è stata però segnalata alle autorità che, questa mattina, hanno effettuato un blitz nella casa.

Agenti delle polizia municipale, insieme a funzionari dell’Arte, hanno bussato alla porta dell’alloggio per contestare alla donna l’occupazione abusiva e per farle sgomberare la casa. La presenza dei due minori ha però rallentato le operazioni di sgombero: i vigili hanno infatti allertato i servizi sociali per segnalare la situazione e poi hanno deciso di rimandare di alcune ore lo sgombero (che comunque dovrebbe essere completato entro domani).

La 29enne avrebbe raccontato di essersi allontanata dalla casa protetta per poter stare insieme al marito (del quale però in via Romagnoli non c’era traccia) e di essere entrata nell’appartamento perché la porta era aperta. Una versione alla quale gli agenti della municipale non credono del tutto: l’ipotesi più accreditata infatti è che la tunisina abbia forzato la serratura per occupare l’appartamento. Intanto una famiglia savonese si sarebbe fatta avanti e sarebbe disposta ad ospitare la donna e le sue bimbe. Una soluzione che potrebbe evitare ulteriori problemi e permetterebbe all’Arte di liberare di nuovo la casa.

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