Altre news

Savona, no del Comune alle pubblicazioni ma Zanardi è fiducioso: “L’affermazione civile fa passi in avanti”

Francesco Zanardi e Manuel Incorvaia

Savona. Il Comune di Savona dice ancora no a Francesco Zanardi e Manuel Incorvaia. La coppia omosessuale savonese, per la seconda volta, infatti si è vista respingere la richiesta di pubblicazioni di unione civile che aveva presentato a Palazzo Sisto qualche giorno fa. Zanardi però resta ottimista: “A differenza del diniego ottenuto, sempre dal comune di Savona, nell’ottobre 2009 si notano alcune importanti differenze: la sentenza 138/2010 della Corte Costituzionale, oltre ai vari ricorsi sul territorio italiano e le sentenze degli stessi ottenute in appello. Le sentenze, non sono avvenute ‘per caso’, ma sono state il frutto di un movimento di consapevolezza civica chiamato ‘Affermazione Civile'”.

“Questo processo ha portato ad una sentenza che cita come nella giurisprudenza italiana sono stati sanciti inequivocabilmente i seguenti principi: le coppie omosessuali hanno rilevanza costituzionale e non sono un mero fatto privato; il matrimonio tra persone dello stesso sesso è compatibile con l’attuale Costituzione; le coppie non sposate omosessuali sono su un piano giuridico differente, perché più meritevole di riconoscimenti di diritti e doveri rispetto alle coppie eterosessuali non sposate; il parlamento ha il dovere di legiferare in materia con una regolamentazione organica e generale, dunque non privatistica. Inoltre, una sentenza della Corte Costituzionale, contro il parere del Governo, ha dichiarato legittima una legge della Regione Liguria (52/2009) voluta dai Verdi di Cristina Morelli e Carlo Vascone in tema di discriminazione determinata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere” osserva Zanardi.

“Il traguardo per arrivare all’unione civile è ancora lungo, negli ultimi due anni, grazie alle varie campagne di sensibilizzazione a sostegno dei diritti delle coppie dello stesso sesso, portate avanti dal nostro neonato movimento, Gay Italiani e dalle associazioni come Certi Diritti, insieme ai pochi partiti politici che appoggiano questa campagna di civiltà, stanno dando i risultati che vediamo. A nostro avviso molto importante anche la diffusione sul territorio della possibilità per le coppie conviventi di diventare famiglia, perché riteniamo che l’utilizzo di questa parola, rivolta verso le coppie dello stesso sesso, aiuti a far vedere con più normalità, quella che è in realtà questo tipo di famiglia. Troppo spesso veniamo individuati solo nelle immagini dei pride, ma in realtà siamo persone come tutti gli altri, solo con un orientamento sessuale diverso” conclude Francesco Zanardi.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.