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Pedofilia, papà accusato dalla figlioletta: la piccola non è attendibile, caso archiviato

aula tribunale

Savona. Non ci sarà nessun processo a suo carico. Ha potuto tirare un sospiro di sollievo un papà di 45 anni, separato dalla moglie, che si era ritrovato ad essere accusato di pedofilia per molestie verso uno dei suoi bimbi. Il giudice dell’udienza preliminare Barbara Romano ha infatti archiaviato il suo caso non ritenendo che sussistessero le ragioni per portare avanti il procedimento.

I “sentori” che questa triste vicenda potesse avere un epilogo di questo genere si erano avuti già lo scorso ottobre quando era stato discusso l’incidente probatorio. In quell’occasione infatti i periti, la psicologa e psicoterapeuta Ghiga Ridella per il Tribunale e la dottoressa Daniela Malfatti per la difesa, avevano confermato che i racconti della figlia, nei quali l’uomo veniva accusato, non erano da ritenere attendibili. Una conclusione che si è rivelata decisiva per far cadere ogni accusa a carico dell’imputato.

Tutto era iniziato nell’estate 2009 quando dai servizi sociali, su segnalazione della mamma delle presunte vittime di abusi arriva una denuncia in Procura. La donna avrebbe infatti riferito di aver notato degli atteggiamenti strani nella figlia e di essersi preoccupata. A quel punto la piccola avrebbe risposto alle domande del genitore confidando che il padre l’aveva toccata.

Dopo la denuncia l’uomo, che fin dal primo momento ha respinto le accuse, si era così ritrovato indagato per pedofilia e la Polizia Giudiziaria aveva iniziato i suoi accertamenti. Il presunto padre-pedofilo, in accordo con i suoi legali, gli avvocati Gea Vanara e Mario Sormini, aveva chiesto di essere ascoltato dal pubblico ministero per poter chiarire alcuni aspetti della vicenda. Nel frattempo, sentiti in Procura, i figli dell’uomo raccontavano la loro verità: la piccola confermava quanto detto alla mamma, mentre il figlio negava di essere mai stato toccato dal genitore.

Intanto gli accertamenti erano andati avanti e la difesa aveva continuato a produrre “indagini difensive” a favore del presunto pedofilo. Elementi che, probabilmente, erano serviti ad “alleggerire” la posizione del papà della piccola che infatti è sempre rimasto a piede libero. Il pm infatti non ha mai fatto richiesta di custodia cautelare.

Poi il caso era arrivato davanti al gup dove era stato disposto l’incidente probatorio durante il quale dei periti avevano riascoltato i due minori. Anche in questa sede la piccola aveva confermato di aver subito abusi ma la perizia psichiatrica, svolta dal consulente del giudice, aveva valutato la bambina come “non attendibile”. A quella conclusione era arrivata anche la consulente di parte nominata dai legali dell’uomo. Secondo due perizie quindi i racconti della figlia del presunto papà-pedofilo non erano da considerarsi attendibili.

Questa brutta storia, che andava avanti da anni, così ha potuto vedere scritta la parola “fine” anche se, adesso, il papà potrebbe portare avanti la sua battaglia legale presentando una querela per calunnia. Una possibilità che l’uomo, che finalmente dopo mesi potrà riabbracciare i suoi figli (che non vedeva dal settembre 2009), starebbe valutando insieme ai suoi legali.

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