Politica

Melgrati su “A come Alassio”: “Ma quale lista di centro: Avogadro è un vassallo del Pd”

Luca Villani, Roberto Avogadro, MArco Melgrati, Angelo Galtieri

Alassio. “Definire una lista di centro quella di Avogadro è un falso storico”: il “j’accuse” arriva da Marco Melgrati, consigliere regionale ed ex sindaco alassino, che commenta così la prima uscita pubblica della lista “A come Alassio” capitanata, appunto, da Roberto Avogadro.

“La regia è stata del Pd, il sondaggio nei giorni scorsi, affidato a Pagnoncelli (area Pd) è stato pagato dal Pd, il veto ad aderire alla lista con Galtieri Sindaco e Avogadro vice è arrivato dagli organi provinciali del Pd, gli uomini in lista sono del Pd (Domenico Bogliolo, Luigi Sibelli, Alessandro Scarpati, già assessore Provinciale Pd) – prosegue Melgrati – Certo è che il candidato scelto e appoggiato dai ‘compagni’ del Pd di Alassio è ancora una volta un ‘esterno’: hanno dovuto trovare un candidato ‘ondivago’ perché non hanno il coraggio di ‘metterci la faccia’ con un loro candidato di bandiera, sicuramente più perdente di Avogadro! E allora i compagni del Pd Lo usano come ‘cavallo di Troia’. Questo i cittadini di Alassio lo devono sapere, se non vogliono essere governati da un ‘vassallo’ del Partito Democratico, erede del Partito Comunista Italiano”.

“Noi siamo una lista di persone serie e perbene: senza precedenti penali ed avvisi di garanzia – insiste l’ex sindaco alassino – Siamo puliti al massimo e pensiamo che di questo Alassio abbia bisogno in questo momento. Anche la lista del Pdl e della Lega Nord sarà una lista di persone per bene senza precedenti penali. Avere un avviso di garanzia per aver cercato di dare alla città in tempi rapidi il Grand Hotel con il centro di Talassoterapia e il parcheggio interrato con la più bella piazza sul mare di tutta le Liguria è per noi motivo di merito e di soddisfazione; forse lo ‘smemorato di Montalcino’ si dimentica, tra le altre cose, che quando scaldava il banco al Senato l’immunità parlamentare, della quale godeva, lo ha salvato da ben due procedimenti penali”.

“E che se si riferisce a me, di 18 avvisi di garanzia e procedimenti penali, sono stato assolto o sono stati archiviati in istruttoria ben 16, e che non sono mai stato rinviato a giudizio per reati connessi con la pubblica amministrazione. Come si dimentica, ma non se lo sono dimenticato gli alassini, che le società partecipate (SCA, Gesco e Gesco Mare) contro cui oggi si scaglia sono un parto della sua mente quando era sindaco, e che noi non abbiamo potuto che mantenerle, perché ormai non si poteva fare diversamente. Si dimentica che con lui sindaco le spiagge comunali incassavano 18 milioni di lire, mentre con me incassavano 200.000 euro. Si dimentica che quel piano regolatore contro cui si scaglia per la cementificazione della collina lo aveva approvato Lui con delibera n. 2 del Consiglio Comunale in data del 30.01.1996; si è dimenticato che i soldi che ha guadagnato in Senato, eletto con i resti del collegio del Ponente Ligure, è andato a spenderli in Toscana, a Montalcino appunto, dichiarando che ad Alassio non c’era più futuro per il turismo; come se non ci fossero strutture turistiche da comprare e ‘salvare’ ad Alassio; si dimentica che ad Alassio, con lui sindaco, hanno chiuso più di 50 alberghi. Ecco perché è “lo smemorato di Montalcino”.

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