Liguria. Nessun Cie in Liguria: a ribadire la posizione della Regione sull’argomento sono gli assessori alle Politiche sociali e all’immigrazione Lorena Rambaudi ed Enrico Vesco.
“La creazione di un centro di identificazione ed espulsione in Liguria non è la strada che vogliamo percorrere – si legge in una nota – Siamo di fronte ad una situazione in cui chi delinque deve essere messo in carcere e per tutti gli altri ci sono i permessi di soggiorno temporanei per cui non devono essere identificati in un CIE, ma da tutte le Questure presenti sul territorio. Si tratta comunque di un argomento strumentale e non all’ordine del giorno”.
“Il Ministro Maroni – ha sottolineato Vesco – ha trascurato e sottovalutato l’impatto dell’arrivo degli immigrati causando un disastro a Lampedusa, sia dal punto di vista dell’immagine, sia per le condizioni di vita. Noi come Regione Liguria stiamo cercando di dare una mano responsabile e la Lega che sta governando non può continuare a fare annunci spot e propaganda, deve gestire il fenomeno dell’immigrazione di cui si è accorta tardi. Il Governo semmai si deve impegnare affinché il permesso di soggiorno temporaneo possa essere valido anche in altri Paesi dell’Unione Europea”.
La richiesta della Regione Liguria al Governo è quella di avere certezze sulle risorse, condizione necessaria per poterlo avviare. “Lo si potrà capire meglio – ha spiegato Rambaudi – anche a seguito della riunione tecnica prevista oggi a Roma tra le Protezioni civili regionali che dovrà servire a capire i dettagli amministrativi che rappresentano punti di fondamentale importanza per i Comuni. Al momento il nostro piano prevede una disponibilità di oltre 500 posti, con un costo ipotizzato a persona per la retta giornaliera al di sotto dei 35 euro, una cifra già riconosciuta dal Ministero per i posti della rete di accoglienza per i rifugiati politici”. E per quanto riguarda l’emergenza Ventimiglia, diventata ancora più urgente dopo il decreto sulla concessione dei permessi di soggiorno ai tunisini presenti sul territorio, proprio questa mattina è partita la lettera del presidente della Regione Liguria al Ministro Maroni in cui si richiede un incontro urgente, anche a nome dell’Associazione nazionale comuni liguri e dell’Unione delle Province liguri.