Economia

Tirreno Power, Ferrando e Caviglia da Burlando. Uniti per la Salute lancia tre diffide alla conferenza dei servizi

Vertice Tirreno Power in Region

Vado Ligure. La Regione focalizza al massimo l’attenzione sul progetto di ampliamento della centrale Tirreno Power, tanto che la spinosa e contestata questione del potenziamento potrebbe essere esaminata in una giunta straordinaria lunedì prossimo. Sulle barricate i comitati cittadini, mentre appaiono attendisti, pur sempre radicati nel no, i sindaci di Vado Ligure e Quiliano, rispettivamente Attilio Caviglia e Alberto Ferrando, oggi a Genova in via Fieschi per incontrare il governatore Claudio Burlando e gli assessori regionali Renzo Guccinelli e Renata Briano.

Il confronto è durato circa due ore. Considerati gli interessi in gioco e le note resistenze di parte delle istituzioni e delle popolazioni locali, l’esecutivo regionale ha prospettato una riunione di giunta straordinaria e monotematica per lunedì prossimo, interamente dedicata all’argomento TP di Vado. In pratica l’argomento verrebbe scorporato dalla seduta di domani e slitterebbe a lunedì, il giorno precedente alla conferenza dei servizi. Un modo per tirare il fiato e ragionare a bocce ferme dopo le conflittualità emerse in sede di riunione regionale di capigruppo.

“Torneremo a discuterne in consiglio comunale – specifica Ferrando al termine dell’incontro – Chiederemo all’organo comunale che rappresenta la cittadinanza di esprimersi nuovamente e chiederemo alla Regione che sia effettuata una valutazione sull’impatto sulla salute. Ampliare l’impianto e inquinare meno è una contraddizione in termini. E c’è una situazione attuale delle emissioni che va monitorata. Mancano i dati. E’ un ossimoro dire che si vuole ampliare per migliorare: è inaccettabile. Il presidente Burlando ha ascoltato la nostra posizione, ma la situazione si presenta ancora articolata”.

Per Attilio Caviglia “un ente come quello regionale non può tradire il mandato del consiglio, infatti l’assessore Briano nel vertice a Roma dello scorso 16 dicembre ha confermato la linea della Regione. Non è in questione il piano di diminuzione delle emissioni che Tirreno Power presenterà martedì a Roma. In ballo c’è l’ottemperanza alla prescrizioni ambientali, già formulata per il gruppo a gas attivato nel 2007: questo è quello che vuole e ha chiesto la Regione Liguria. Su questo noi attendiamo risposte”.

Per il comitato Uniti per la Salute, da sempre in prima linea contro l’ampliamento della centrale vadese, “l’incontro regionale è andato così così”. “I comitati hanno sottoposto al presidente regionale le loro osservazioni – afferma Gianfranco Gerbino, rappresentante del movimento cittadino – e Burlando ha gentilmente ricevuto i commenti. Lo stesso Burlando ha sottolineato più volte che ritiene per legge obbligatoria la procedura di autorizzazione integrata ambientale. Questo non è un fatto secondario, perché deve essere fatta per i gruppi vecchi. L’adeguamento alla miglio tecnlogia dei gruppi a carbone esistenti non deve essere condizionato al potenziamento, ma deve essere realizzato per legge. Anche il presidente della Regione oggi lo ha rimarcato”.

Per i detrattori del progetto che sarà portato in conferenza dei servizi, pur riveduto, la costruzione di un nuovo gruppo termico a carbone da 460 Megawatt non è conciliabile con l’ammodernamento sui due vecchi gruppi a carbone da 330 Mw che risalgono agli anni Ottanta.

“Siamo perplessi su questa mescolanza delle due procedure, l’una dell’ammodernamento dei gruppi vecchi e l’altra dell’ampliamento – evidenzia Gianfranco Gerbino – Sono due interventi che non devono essere messi in relazione l’uno con l’altro. Per questo abbiamo messo nero su bianco tre diffide formali: una per tutti i convocati alla conferenza dei servizi del 15 marzo, un’altra per il responsabile del Ministero dello Sviluppo Economico che segue il procedimento e infine una per il presidente della giunta regionale. Queste diffide, che sono in corso di notifica, riassumono tutti gli elementi che giuridicamente appaiono contrari alla normativa e all’interesse della salute pubblica”. “Sono documenti che inchiodano ciascuno degli attori del provvedimento alle loro responsabilità” conclude il portavoce del comitato contrario all’ampliamento.

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